mercoledì 10 febbraio 2010

La China Machi Holdings Group per la Merloni?

I cinesi vanno avanti. Anche ieri il gruppo della China Machi Holdings Group ha lavorato sul progetto di acquisizione della A. Merloni, comparto elettromestici bianchi, che comprende tre stabilimenti - due a Fabriano, nelle Marche, uno a Nocera Umbra (località Gaifana)- con più di duemila dipendenti. La China Machi sembra intenzionata ad andare avanti con una proposta di acquisito pari a circa 500 milioni di euro, che potrebbero salire a 600 se verrà inglobato anche lo stabilimento della A. Merloni in Ucraina. Nessuno taglio è previsto al personale, almeno questo hanno garantito i manager cinesi, anzi prevedono un piano di nuove assunzioni e la ricerca di mercati per gli elettrodomestici Ardo, made in Italy.
Siamo agli ultimi giorni di studio del progetto. I prossimi incontri sono stati fissati dopo la festa del Capodanno cinese, che cade il 14 febbraio.
"Il 19 febbraio avremo una riunione a Roma per parlare della questione dice al telefono dalla Cina, Marco Zhou Yue, amministratore unico della Ottoitalia con sede a Roma, che tratta per la China Machi L'incontro è al ministero dello Sviluppo economico, con il sottosegretario, forse ci sarà anche il ministro Scajola."
Marco Zhou Yue, con una delegazione cinese, ha già visitato lo stabilimento di Gaifana e ha da tempo avviato contatti con i funzionari regionali. Lo stesso ha fatto con i due punti produttivi di Fabriano e la Regione Marche. Entro il mese di febbraio è attesa la formulazione della proposta, che poi dovrà essere valutata nella sua congruità dai tre commissari nominati dal ministero, in quanto la A. Merloni è in amministrazione controllata.
La notizia dell'interessamento cinese è trapelata sabato scorso a Pechino ed è stata confermata dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che si trovava in Cina per l'inaugurazione della mostra su padre Matteo Ricci. La China Machi, società con capitale internazionale, ha tra le sue partecipate la cinese Sinotrans Csc group Ltd che si occupa di logistica e grande distribuzione e fattura 15 miliardi di dollari. Il gruppo appare solido e con la volontà di rimanere in Italia e penetrare mercati come il Nord Africa, il Medio Oriente, l'Europa dell'Est e l'America.
La A. Merloni non è solo elettrodomestici, ma anche bombole per il gas e serbatoi con tre stabilimenti tuttora operativi: uno a Costacciaro, in provincia di Perugia (25 dipendenti), un secondo a Matelica (140 lavoratori), nel Maceratese, un terzo a Sassoferrato (70 dipendenti), nell'Anconetano. Per questo comparto - A. Merloni Cylinders and Thanks - sono state presentate due offerte. La loro entità non è nota; silenzio anche sui nomi dei due imprenditori. Il tam-tam nelle tre fabbriche parla di due grossi industriali: il marchigiano Luciano Ghergo titolare della G.I.&E. Spa (turbine ed energia rinnovabile) e il pescarese Walter Tosto (Serbatoi Spa).
Le due offerte sono sul tavolo dei commissari, che per ora le valutano in modo prudente.
"sì, ci sono due manifestazioni di interesse per rilevare i tre stabilimenti del comparto A. Merloni bombole e serbatoi riferisce Stefania Montagner, segretaria provinciale della Fim-Cisl di Macerata, che lunedì era nella delegazione ricevuta al ministero per lo Sviluppo economico sono state giudicare una lontanissima e una lontana, le due offerte al momento sono state insoddisfacenti rispetto alle aspettative dei commissari."
La prossima settimana i commissari avvieranno trattative specifiche con le due società per tentare un accordo.
i tre stabilimenti impiegano nel complesso circa 230 dipendenti e sono stati stimati 30 milioni di euro. Nonostante la crisi globale e quella della A. Merloni, le tre fabbriche vanno abbastanza bene.
"Il lavoro c'è spiega la Montagner a Matelica, dove si producono bomboloni e serbatoi di grandi volumi, si continua a lavorare con fermi di una settimana al mese di cassa integrazione; a Sassoferrato, dove si fanno bombole, addirittura non fanno percorsi di cassa integrazione, mentre a Costacciaro, dove si producono serbatoi, la cassa integrazione è limitata."

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