venerdì 5 marzo 2010

La tomba di Totila presso Gualdo Tadino

É l'episodio storico più importante che ha vissuto il territorio, ovvero la battaglia di Tagina che nel 552 d.C. vide l'esercito goto, guidato dal re Totila, battersi contro le truppe dell'impero bizantino guidate dal generale Narsete proprio nella vallata gualdese, o meglio ancora tadinate visto che all'epoca di parlava del municipio di Taino-Tadinum. Un episodio, narrato dallo storico Procopio di Cesarea, che pur nella sua storicità assume talvolta i contorni della leggenda. Leggenda legata soprattutto alla tomba di Totila. Infatti proprio nello scontro di Tagina il re goto fu ferito gravemente e, riporta Procopio, morì poco lontano "ad Capras", che gli storici indicano nella zona di Caprara, frazione del gualdese. La tomba di Totila fu cercata e ricercata per anni, intorno all'episodio vi sono molti testi - lo storico locale Valerio Anderlini ricostruisce l'episodio nel suo
"La battaglia di Tagina in Procopio e nella toponomastica locale"
- e in tanti hanno indicato in un edificio, nella zona indicata come
"Boschetto di Totila e Palazzo di Totila - quasi un segno confermativo, la struttura in cui è inglobata la tomba del re Totila. Infatti l'edificio - di proprietà privata - al suo interno ospita un locale che potrebbe benissimo risalire all'epoca della battaglia di Tagina. La sua vicinanza - dista pochi chilometri da Caprara - a quel "
ad Capras
" spinge in tanti a indicare in questa struttura la tomba dell'ultimo re goto che governò gran parte dell'Italia. "
Tra fantasia e realtà la battaglia di Tagina ha rappresentato per quasi quindici secoli l'evento storico di maggior rilievo fra quelli verificatisi, nella vallata di cui Gualdo Tadino è il baricentro e che fu conosciuta per lunghi secoli come 'regio tadinatis' o regione di Tadino - ha scritto Valerio Anderlini. Oggi quell'edificio non versa in condizioni decenti e c'è chi - segnalando la cosa sul socialnetwork gualdese gualdotadino.ning.com - lancia un grido di allarme sulla sua attuale situazione. Un grido di allarme che chiede di intervenire, a prescindere, per salvare comunque un edificio storico. C'è chi nel corso degli anni - in primis lo stesso Valerio Anderlini che ha tenuto convegni in giro per l'Italia anche recentemente sulla battaglia - ha indicato in questo edificio uno strumento per valorizzare un episodio che chiude una fase storica importante per l'Italia post romana, segnando di fatto la fine della dominazione gota nella penisola. Una valorizzazione che potrebbe rientrare anche in un discorso turistico, di recupero delle radici storiche della città che ha visto impegnati in questi ultimi anni gli scavi al colle i Mori, per la città umbra, la piana di Taino per quella romana, chiudendo così un percorso storico che vede proprio la battaglia tra Totila e Narsete fare da spartiacque. Insomma dalla rete un invito alle autorità competenti per un intervento che in molti sostengono necessario per recuperare e valorizzare quell'edificio
Corriere dell'Umbria Venerdì 5 Marzo 2010

1 commento:

  1. Sono Annalisa. Dedico a Totila, un bel canto degli Indiani Navajo:

    Non piangere sulla mia tomba. Non sono qui.
    Non sto dormendo. Io sono mille venti che soffiano;
    Sono lo scintillio del diamante sulla neve
    Sono il sole che brilla sul grano maturo
    Sono la pioggia lieve d’autunno.
    Sono il rapido fruscio degli uccelli che volano in cerchio
    Sono la tenera stella che brilla nella notte
    Non piangere sulla mia tomba Io non sono lì





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