mercoledì 31 marzo 2010

Per la Merloni un'alternativa dall'Italia

Il possibile futuro della "Antonio Merloni" non parla soltanto cinese. C'è anche un imprenditore laziale interessato fortemente all'acquisto del gruppo. É Gianpaolo Fiorletta, del Gruppo Novalis Holding di Paliano (Frosinone), l'imprenditore che ha rilevato rami d'aziende dalla multinazionale Basell e dalla Meraklon di Terni. Fiorletta ha formalizzato ufficialmente il suo interesse all'acquisto della "Antonio Merloni" con una lettera inviata a Mediobanca il 10 febbraio scorso. Interesse subordinato ai risultati delle analisi aziendali e strutturali che intende svolgere.
Mediobanca non ha chiuso le porte, ma ha subordinato il suo assenso ad una condizione: che l'industriale alleghi alla sua richiesta un attestato di credibilità rilasciato da un Istituto di Credito di spessore. Fiorletta si è dato da fare ed avrebbe incassato la disponibilità di un paio di banche che, però, vorrebbero prima conoscere la reale portata economica dell'operazione. Valutazione che non è possibile fare senza l'accesso ai dati riservati. Accesso consentito soltanto in presenza di un piano economico circostanziato. Insomma, saremmo nel mezzo di una delicata fase di stallo che si cerca di superare con ulteriori contatti e confronti. Gianpaolo Fiorletta, in una missiva spedita da Terni l'11 marzo ed indirizzata al commissario di Mediobanca Andrea Giorgianni, spiega nei dettagli il senso della sua operazione. Sarebbe sua intenzione proseguire l'attività nel settore del "bianco" (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie) in forza della storia del marchio, della qualità dei prodotti e della professionalità delle maestranze. Sul mercato, inoltre, la crisi ha liberato quote di mercato che prima erano detenute da competitors che, in seguito alla crisi, hanno riconvertito la produzione e ridotto l'espansione per la difficoltà di entrare in certi contesti. L'obiettivo di conquistare questi spazi verrebbe raggiunto anche grazie alla sinergia con il gruppo Fiorletta.
Circa il personale, nel giro di un quinquennio, verrebbe riassunta quasi tutta la forza lavoro oggi impiegata con un preciso programma da concordare con il sindacato ed il Ministero. Nella sua proposta l'industriale laziale entra nei dettagli della situazione del gruppo "Antonio Merloni" nei vari contesti in cui opera dal nord Europa, allo stabilimento ucraino, a quelli di Gaifana e Fabriano, alla struttura commerciale in Varsavia, la Elmarc e Tecnogas. Con una conclusione precisa: per rilanciare l'attività è determinante il fattore tempo. A sostegno di Fiorletta si sono già schierati un gruppo di piccoli imprenditori dell'indotto Merloni, la Cna e la Cgia che invitano a rivolgere alla proposta la stessa attenzione dimostrata nei confronti di quella avanzata dai cinesi.
Il Messaggero Mercoledì 31 Marzo 2010

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