giovedì 3 giugno 2010

Corpus Domini a Gualdo Tadino: tra storia e fede

Domenica si rinnova l'appuntamento con la processione del Corpus Domini, rilanciata in grande stile lo scorso anno da parte delle associazioni comitato Sacra rappresentazione del Venerdì santo, Ente Giochi de le Porte, gruppo balestrieri Waldum, gruppo sbandieratori, confraternita Ss. Trinità e condiviso dal Capitolo della cattedrale di San Benedetto e con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino. Quest'anno anche altre associazioni hanno aderito all'evento religioso come la Pro Tadino, l'Avis, la compagnia Arcieri e l'Unitalsi. Domenica si rinnoverà dunque il corteo solennizza il Corpus Domini. Uno spaccato di storia e di fede a Gualdo Tadino ritornando a quando il popolo, il clero, le confraternite, le compagnie paramilitari ed il Consiglio generale, rappresentato da 64 magistrati, accompagnavano in processione un'ostia consacrata racchiusa in un ostensorio ed esposta alla pubblica adorazione. Cosa che si ripeterà anche quest'anno riportando in auge la tradizione dell'infiorata, un tappeto naturale di erbe e di fiori, in tutta la Terra di Gualdo, accompagnata dai drappi alle finestre delle case e del palazzo municipale. Questo il programma presso la basilica cattedrale di San Benedetto, al mattino le messe con orario, 7,30, 9, 10; alle 11,15 la messa solenne. Nel pomeriggio alle 17,30 la messa e poi la solenne processione del Corpus Domini per le vie della città. Questo l'itinerario: cattedrale San Benedetto, via Calai, via Nucci, vicolo Largo, via Battisti, via V luglio, casa di riposo (via 5 luglio), via Storelli, corso Italia, piazza Martiri, cattedrale San Benedetto.
"Il recupero di questo corteo - spiega Sergio Ponti, tra i promotori dell'iniziativa - ha motivazioni uniche, che si legano alla fondazione in Gualdo, nel 1328, della congregazione monastica del Corpo di Cristo, che per quasi tre secoli ebbe autorità su numerosi monasteri e chiese delle Marche e dell'Umbria. I suoi monaci, detti monaci bianchi, per l'abito bianco con larghi e lunghi cappucci, si erano imposti di celebrare con grande solennità la festa del Corpus Domini."
Su queste basi, le associazioni, con l'obiettivo di recuperare la memoria storica di questo antico corteo religioso, ripropongono alla cittadinanza tutti gli aspetti della tradizione e in questo senso invitano i cittadini a collaborare perché la festa del Corpus Domini ritorni ad essere quella di un tempo: con i drappi alle finestre in segno di festa, con l'infiorata lungo le vie, con l'abbellimento dei palazzi e dei negozi.
"Il tutto - spiega Ponti - con la speranza che il corteo del Corpus Domini viva di vita autonoma"
Corriere dell'Umbria Giovedì 3 Giugno 2010

Nessun commento:

Posta un commento