sabato 17 luglio 2010

Spigadoro: niente stipendio, è sciopero

Dopo tre mesi di mancata erogazione dei salari, i 70 dipendenti dell'azienda folignate incrcociano le braccia contro le promesse non mantenute da parte dell'azienda

Senza stipendio dal mese di aprile e pure senza 14esima: da stamattina i lavoratori della Spigadoro di Foligno, azienda del settore alimentare che conta circa 70 dipendenti, sono in sciopero ad oltranza per chiedere lo sblocco di una situazione giudicata ormai insostenibile. "L'adesione è totale", fanno sapere la Rsu insieme a Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, che spiegano come la protesta sia prima di tutto rivolta contro l'atteggiamento padronale: la direzione aziendale infatti aveva assunto l'impegno ad accreditare almeno lo stipendio di aprile entro la prima settimana di luglio e le altre due mensilità arretrate entro il 20 dello stesso mese. Poi, entro il 31, sarebbe stata pagata anche la 14esima.
"Invece ad oggi i lavoratori non hanno visto un euro e questo è del tutto inaccettabile"
, afferma Massimo Venturini, segretario regionale Flai Cgil.
"Tra l'altro – prosegue il sindacalista – nell'ultimo periodo i lavoratori hanno davvero dato tutto quello che potevano per aiutare l'azienda in una fase difficile. Hanno lavorato sette giorni su sette, sabati e domeniche inclusi, hanno fatto straordinari e questo ha permesso a Spigadoro di registrare buoni risultati, soprattutto con le esportazioni del prodotto, che rappresentano i due terzi delle vendite."
Quindi, a fronte di un'azienda che produce e ha mercato anche all'estero, i sindacati non possono accettare che ai lavoratori non sia garantito almeno il diritto fondamentale allo stipendio.
"Lo sciopero andrà avanti a oltranza finché i lavoratori non avranno quello che spetta loro – avverte ancora Venturini - ma se l'azienda non dovesse pagare, allora chiederemo l'apertura di una crisi per ottenere almeno la cassa integrazione, perché è chiaro che 70 famiglie non possono essere private così a lungo di un reddito."
e i sindacati si rivolgono anche alle istituzioni locali:
"Chiediamo un loro immediato coinvolgimento – conclude Venturini – servono azioni efficaci nei confronti di questa azienda che, va ricordato, è l'ultimo pastificio industriale dell'Umbria e va quindi assolutamente salvaguardata."

16 luglio 2010
Ufficio stampa Cgil Umbria

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