mercoledì 22 giugno 2011

Al Ciac di Foligno in mostra le opere di Giuseppe Uncini

Non potevano trovare un "contenitore" più adeguato le originalissime opere di Giuseppe Uncini da ieri in mostra al Centro italiano d'arte contemporanea di Foligno. Il Ciac - che per la provocatoria modernità della sua struttura è esso stesso un "pezzo" da vedere assolutamente, calato com'è nel centro storico folignate - accoglie le costruzioni del mastro-artista che combinando cemento e acciaio ha dato vita a forme sorprendenti. Quella di Uncini in Umbria è una vera e propria riapparizione se si considera che il fabrianese, dopo una parentesi romana, aveva scelto Trevi per aprire il suo grande atelier, nel quale ha lavorato fino alla sua scomparsa avvenuta nel marzo 2008.
Sono stati la moglie di Uncini, Maria Lucrezia Delicati e il figlio Marzio, alla presenza dei curatori della mostra Italo Tomassoni e Bruno Corà, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno Alberto Cianetti (istituzione mecenate del Ciac) e di moltissimi altri ospiti d'eccezione, a tagliare il nastro e ad introdurre il pubblico all'esposizione che pone a stretto confronto, in modo inedito, le opere che segnano l'esordio dei primi Cementarmati (1957) con le opere dei cicli Architetture e Artifici, concepite e realizzate dall'artista negli ultimi anni. Individuato il principio generativo del proprio lavoro, Uncini non ha mai interrotto il crescendo ideativo che lo ha portato a formulare numerosi cicli di opere: Ferrocementi (1963), Strutturespazio (1965), Strutturespazio-ambienti (1967), Mattoni (1969), Terracementi (1972), Ombre (1972), Interspazi (1978), Dimora delle cose (1979), Dimore e Muri d'ombra (1980), Spazi di ferro (1987), Spazicemento e tralicci (1993), Muri di cemento (2001), Architetture (2004) e gli Artifici (2007).
"é uno straordinario connubio - ci dice Italo Tomassoni, che è pure direttore artistico del Ciac - con le strutture del nostro museo. É un messaggio nei confronti della modernità che eleva il cemento armato al rango di poesia."
La mostra è visitabile fino al 15 settembre e c'è anche un un catalogo con la riproduzione delle opere in mostra

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