lunedì 20 giugno 2011

Il recupero del castello di Postignano

Festa grande ieri a Sellano per l'inaugurazione del castello di Postignano, abbandonato dagli anni '60 e riportato alla luce grazie all'imponente lavoro di restauro, durato molti anni, condotto dalla Mirto Srl di Gennato Matacena e Matteo Scaramella. I quali, attratti dalla bellezza del borgo medioevale, hanno deciso di investire prima nel suo acquisto completo e quindi nel suo recupero.Il progetto, che ha previsto il consolidamento antisismico ed il restauro di tutte le strutture immobiliari presenti al suo interno, è stato illustrato nel corso di una conferenza a cui hanno preso parte, oltre agli stessi imprenditori, anche il sindaco di Sellano Claudio Guerrini, il presidente del Touring club italiano Franco Iseppi, il presidente della Federazione italiana giuoco bridge Giovanni Tamburi, il direttore della sede regionale Rai della Toscana Andrea Jengo e l'ex assessore regionale Vincenzo Riommi.
"Oggi - ha esordito il primo cittadino - è una giornata da ricordare, perché questo progetto dove inizialmente in pochi credevano è invece andato in porto. I risultati sono stati ottenuti grazie ad un importante gioco di squadra e Sellano tra un anno assumerà il ruolo di centro di sviluppo non solo nella Valnerina, ma anche nel territorio compreso tra Spoleto e Foligno."
Un obiettivo da centrare con il completamento dei tanti altri progetti in cantiere.
"In breve tempo - ha detto Guerrini - vedrà definito il centro universitario di Montesanto ed è in fase di ultimazione la struttura ricettiva, attraverso la quale daremo la possibilità a chi viene qui a visitare tutte le bellezze presenti sul territorio di fermarsi più giorni. Dobbiamo continuare su questa strada, soprattutto peri nostri figli e nipoti, che in futuro ci ringrazieranno."
A queste iniziative, poi, si andrà ad aggiungere la sinergia nata con la Federazione nazionale di bridge.
"Abbiamo iniziato a collaborare con la Mirto srl nel 2005 - ha detto Tamburi - con la volontà di fare del borgo il luogo del bridge. Da parte nostra cercheremo di dare una mano portando nel castello i campus di formazione dei giovani. É la prima volta che vengo qui e sono rimasto veramente colpito dall'atmosfera, rimasta intatta nonostante i lavori. Alla Mirto è riuscita una vera e propria magia."
Il progetto, nel dettaglio, è stato concordato con la Soprintendenza per i beni architettonici di Perugia, che lo ha approvato e ne ha controllato la messa in opera. Le imprese realizzatrici sono state selezionate tra quelle di alto livello qualitativo e organizzativo. L'intervento è stato animato fin dall'inizio dalla volontà di restituire al borgo la vita e le attività, così da regalare indimenticabili occasioni di soggiorno in un luogo estremamente suggestivo: all'interno delle sue case turrite sono state ricavate residenze di qualità, ma anche spazi collettivi per favorire aggregazione e condivisione. I lavori condotti all'interno del borgo hanno riguardato gli edifici preesistenti, a partire dagli immobili destinati a uso abitativo e commerciale e fino agli edifici comuni e di pregio storicoartistico, e le strutture indispensabili per una riqualificazione funzionale. Il progetto di restauro è stato realizzato applicando le più moderne tecniche costruttive di edilizia antisismica e di bioarchitettura, tali da assicurare massima sicurezza e minimo impatto ambientale.
"Nelle vie - ha detto Scaramella - sorgeranno un ristorante e un bar, mentre al di fuori delle mura verranno costruiti un albergo, dei campi da tennis, una piscina e un centro di acqua termale. A questi lavori, condotti con sapiente manualità, è stato aggiunto un quid, che ha ulteriormente arricchito il tutto: "l'anima di tutti quelli che ci hanno lavorato" ha detto visibilmente commosso Scaramella, aggiungendo che "poteva essere un intervento privato orientato meramente al business, ma credo che i soldi possano essere anche recuperati in seguito. Quello che conta è tornare a costruire il nostro paese".
Il Giornale dell'Umbria Lunedì 20 Giugno 2011

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