venerdì 11 maggio 2012

Il futuro dell'aeroporto "Franceschi" di Foligno

Il futuro dell'aeroporto "Franceschi" di Foligno sta per prendere due direzioni. La prima conduce alla Piastra logistica e allo smistamento delle merci che potranno arrivare (e ripartire) anche via cielo. La seconda apre nuove frontiere finora inesplorate, vale a dire quelle dell'aeroturismo che, al contrario, in molti Paese d'Europa, specialmente quelli settentrionali, è molto sviluppato. Tutto questo sarà possibile per due motivi: la costruzione della palazzina servizi (600 mila euro finanziati dall'Enac) e la realizzazione di un distributore di carburanti (108 mila euro messi sul tavolo da parte della Fondazione Cassa di risparmio). Ieri mattina, per annunciare questo doppio passaggio storico, si sono ritrovati intorno a un tavolo il sindaco Nando Mismetti, l'assessore Salvatore Stella, il presidente della Fondazione, Alberto Cianetti, il delegato dell'Enac, Massimo Cattani, il presidente dell'Oma, Umberto Tonti (in veste di socio privato del Consorzio aeroporto di Foligno) e il presidente dell'Aeroclub, Dante Taddei.
"Non vogliamo fare concorrenza a nessuno ha precisato Mismetti riferendosi all'aeroporto di Sant'Egidio semmai possiamo lavorare in sinergia."
Fatto sta che da settembre il distributore di carburanti sarà operativo e consentirà quindi agli aerei in transito di effettuare uno scalo tecnico di rifornimento. Ma non solo.
"Foligno ha detto Tonti - potrà essere inserita nel Pai (Progetto avioturismo Italia) che si svilupperà soprattutto puntando sul nord Europa offrendo così un punto di riferimento nell'Italia centrale."
L'Enac, dal canto suo, crede in questa prospettiva.
"Il distributore di carburante e la nuova palazzina servizi - ha spiegato Cattani - consentiranno di raggiungere un ottimo livello all'aeroporto di Foligno nel settore dell'aviazione generale."
Tornando però al versante commerciale, l'utilizzo della struttura è legato alla partenza della Piastra logistica, che dopo essere stata appaltata due anni fa, è rimasta solo sulla carta.
"I fondi del Tas necessari alla realizzazione dell'opera - ha chiarito Mismetti - sono stati in parte utilizzati per finanziare la Cassa integrazione speciale, ma ora tutto sembra essere di nuovo pronto e al massimo entro i primi mesi del prossimo anno i lavori avranno inizio."
Chi si è aggiudicato l'appalto due anni fa, dunque, dovrà ancora attendere.
Corriere dell'Umbria Giovedì 10 Maggio 2012

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