martedì 21 ottobre 2008

Alfredo Santarelli, cinquanta anni di ceramica

Gualdo Tadino - Alfredo Santarelli non è soltanto un'icona carismatica dell'arte ceramica a Gualdo Tadino, ma l'autorevolezza della sua figura e l'alto significato che nel corso della prima metà del secolo scorso ha acquisito ne fa un simbolo di quell'artigianato di alta qualità che caratterizza da sempre la scuola e il territorio gualdese.
É così che al termine di un lungo percorso avviato quattro anni fa, sin dai tempi dell'insediamento del sindaco Angelo Scassellati, si è approdati ad una mostra antologica che aderisce ad un'ampia progettualità coinvolgente l'intera comunità gualdese, a cominciare dal recupero della sua chiesa più importante, la monumentale San Francesco che ospiterà la mostra.
L'antologica, che contempla l'esposizione di circa trecento opere del maestro gualdese, vuole rappresentare un compendio dell'intensa attività di Santarelli che dalla tradizione della ceramica riflessa o a lustro passò invariabilmente alla modernità del Liberty e del Deco.
Dello storicismo e dal preraffaellismo, con particolare riferimento alla tradizione mastrogiorgesca, Santarelli fu inimitabile maestro, ma l'attualità volle un adeguamento delle tematiche affrontate pur senza tralasciare l'arte della tradizione che fruttò opere più tardi annoverate in quella linea stilistica che prende il nome di novecentismo.
Allievo di Giuseppe Discepoli e formatosi alla Bottega Rubboli - così come ha ricordato il curatore della mostra Enzo Storelli - Santarelli fu anche docente dell'Accademia di belle arti di Perugia ma soprattutto tenne attiva una propria manifattura a Gualdo Tadino dal 1899 al 1954 e non è paradossale affermare - come ha ricordato il sindaco Angelo Scassellati - che ogni gualdese possiede in casa almeno una testimonianza più o meno grande, più o meno preziosa dell'arte di Santarelli.
A presentare l'iniziativa della mostra antologica corredata da due preziosi cataloghi editi dalla Grafiche Sabbioni di Trestina, erano ieri nel Palazzo della Provincia oltre al sindaco di Gualdo Tadino Angelo Scassellati, l'assessore regionale alla cultura Silvano Rometti, i curatori Enzo Storelli, Mario Becchetti e Giancarlo Franchi e l'assessore comunale gualdese alla programmazione economica Gilberto Garofoli che non ha dimenticato di ringraziare l'Aicc (l'associazione italiana delle città della ceramica) che ha ottenuto il finanziamento sull'area vasta (comprendente anche Deruta e Gubbio), da parte del ministero delle Attività produttive pari a novantamila euro.
I rimanenti 70 mila euro dei complessivi 160 mila totali del costo della mostra sono stati stanziati dagli assessorati regionali alla cultura e allo sviluppo economico, dalla Provincia di Perugia e e da numerosi sponsor privati.
É soprattutto il sindaco Scassellati a prefigurare uno scenario inedito nella città della ceramica con l'individuazione di "Casa Caiani" dimora seicentesca nel centro di Gualdo Tadino quale sede ideale per la collocazione del museo della ceramica, nuovo tassello del ciclo del sistema museale gualdese comprendente anche la Rocca Flea con i preziosi dipinti di Matteo da Gualdo e il museo dell'emigrazione.
Ed è sempre il sindaco a ricordare quanto il lavoro svolto per il recupero del maggior numero di opere, abbia infine portato alla luce anche aspetti sconosciuti - grazie soprattutto alla nipote di Santarelli residente a Roma - del grande maestro gualdese.
É invece Silvano Rometti a porre l'accento sul come il Comune di Gualdo Tadino, negli ultimi anni, stia cercando di riconvertire valorizzando i beni storico-artistici locali - la propria vocazione produttiva con attività di pregio culturale e turistico.
In questo ambito va inserita la mostra, uno dei maggiori eventi dell'intero 2008. Al taglio del nastro, previsto per sabato 25 ottobre alle ore 10, saranno presenti oltre che al sindaco Scassellati e all'assessore Garofoli, anche Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria, l'assessore Rometti, l'ambasciatore dell'Aicc Mario Damiani e Giulio Busti, direttore del museo della ceramica di Deruta.
Claudio Bianconi
dal Corriere dell'Umbria Martedì 21 Ottobre 2008

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