venerdì 12 settembre 2008

Il banchetto barocco di Foligno

La vera storia di madama Quintana e del suo sogno d'amore, che potrà essere appagato solo da quel cavaliere che sceglierà lo scrigno giusto tra i tre, - uno d'oro, uno d'argento, uno di piombo - che la giovane ha ricevuto in eredità da suo padre, il dio Marte.
Questo l'intrattenimento offerto dal rione Cassero, con il suo "Gareggiare dei Convivi", ai molti illustri ospiti, oltre che al presidente dell'Ente Giostra Quintana Domenico Metelli, alla gentile dama Eleonora Metelli, ai tre giurati e ai magistrati.
Il banchetto barocco, tema del piatto gara quest'anno è il cinghiale, si è svolto nella meravigliosa corte del ristorante dello chef Ennio Mariani, trasformata per l'occasione in un giardino secentesco.
L'allestimento è stato messo a punto dalla "Compagnia della Torre" coordinata dal vice priore Andrea Zoppi, mentre la scenografia è stata curata dalla presidente della Commissione artistica rionale Valentina Sciabordi e dalla ditta Francesco Cerbini.
La scena è stata allietata dal Trio Ricercatore di Ascoli Piceno (Gian Paolo Corradetti al flauto, Alberto Fabiani al violino, Daniela Tremaroli al violoncello).
A fare gli onori di casa il priore Giorgio Recchioni con la dama Elisa Proietti. I piatti sono stati preparati dallo chef Emanuele Ascani con la collaborazione di Enrico Mariani e Nicola Torti, mentre la presentazione è stata affidata a Luciano Mattioli.
"Per aprir lo stomaco - spiega il banditore - insalata con elementi agresti, fiori e erbe odorose."
É questo il primo servito di credenza che gli ospiti degustano mentre la scena si anima di cavalieri desiderosi di conquistare la bella Quintana.
Il primo servito di cucina offerto dal Cassero fa il suo ingresso trionfale nel chiostro su una portantina in cui spicca una voliera.
Si tratta di una zuppa di ceci in brodo di piccioni e ortiche. Il piatto gara viene introdotto su una meravigliosa portantina: filetto di cinghiale marinato in infuso di pino - annuncia il banditore - farcito con ciliegie e infine avvolto nell'anatra disossata e cotta arrosto.
Infine il banchetto si chiude con il secondo servito di credenza: un pasticcio di pere marinate con arancia e cannella, servito con un ristretto di vino sagrantino.
Il lieto fine è garantito con Quintana che può finalmente coronare il suo sogno d'amore al fianco del Pertinace cavaliere del Cassero.
Il Contrastanga accoglie i suoi ospiti in un bosco incantato e animato da strane presenze. Nutrito il gruppo che ha lavorato sull'allestimento, che si è avvalsto anche dell'amichevole partecipazione della professoressa Anna Maria Rodante.
Per le ricerche storiche e direzione artistica Francesco Felicioni e Anna Laura Vinti; per le scenografie ed il coordinamento tecnico-artistico Maurizio Vinti e Francesco Felicioni; per le musiche Eleonora Marchionni, Ensemble Maurizio Picchiò, Coro Aurora; il gruppo teatrale e danza: Anna Laura Vinti, Luca Calderini, Maria Sole Parziani, Olmo Mazzoni, Emiliano Belmonte, Marco Metelli, Pierluigi Pietraccini, Marco Pietraccini, Umberto Rosichetti, Andrea Vinti, Matteo Pallini, Marco Ballarani, Maria Mattioli, Valentina Ferri; costumi Alda Marchi e Ivana Vinti.
La realizzazione dei piatti è stata affidata allo chef Andrea Leonelli, che si è avvalso della collaborazione dello staff di cucina Francesco Sarti e Fabrizio Ugolini; scelta ed abbinamento dei vini sommelier Piergiorgio Ferri.
"Il Zabaione musicale", questo il primo libro di madrigali a cinque voci, di ispirazione "boscareccia", edito da Banchieri nel 1604, scelto per gli ospiti.
Gli intermezzi musicali sono alternati a una vera e propria rappresentazione teatrale, protagonista, ovviamente, il cinghiale.
Il primo servito di cucina, cinghiale ad uso di ventresca con ceci, fa il suo ingresso su una trionfale portantina, accompagnato dal coro e dai musici.
Il secondo servito di cucina sono i maccheroni al sapor di cinghiale; poi il piatto gara, ovvero il porco selvatico in stufa aromatizzato con cannella e garofani, infine marinato e servito accompagnato dal guazzetto di cottura.
A scrivere la parola fine sul meraviglioso allestimento è l'ingresso del quarto servito di cucina, la torta detta "Pizza et zabalione", accompagnato da uno spettacolo di fuochi d'artificio.

Chiara Zuccari dal Corriere dell'Umbria Mercoledì 10 Settembre 2008

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