giovedì 13 agosto 2009

Montefalco: lembo di cielo caduto in terra

Il territorio di Montefalco in epoca romana era costellato da ville patrizie e forse il suo antico toponimo Coccorone lo deve al nobile romano Marco Curione che qui aveva dei possedimenti.
Centro vitale già nel Medioevo, il borgo prese il nome di Montefalco alla metà del XIII secolo, dopo un soggiorno dell'imperatore Federico II, grande amante della caccia col falcone.
Passò poi sotto il dominio della Chiesa (tranne due brevi periodi in cui gravitò intorno alla signoria di Foligno) che fortificò di nuovo la città e l'abbellì con numerose chiese e palazzi signorili.

Purtroppo delle rocche pontificie costruite con l'aiuto di Lorenzo Maitani (1275 ca.-1330), l'architetto del Duomo di Orvieto, non c'è più traccia, ma restano le poderose mura in cui si aprono cinque porte. Di notevole interesse la duecentesca Porta di Federico II, detta anche di S.Bartolomeo, con lo stemma imperiale con due aquile e la merlata Porta di S.Agostino.

Si dice che Montefalco sia un 'lembo di cielo caduto in terra' poiché ha dato i natali a ben otto santi e grazie alla protezione papale la città si è nei secoli riempita di chiese.
Tra le più antiche si ricordano la chiesa di S.Bartolomeo e quella di S.Lucia, ma i più preziosi scrigni d'arte sono la chiesa di S.Agostino e quella di S.Francesco e S.Agostino, costruita nella seconda metà del Duecento e ampliata nel 1327, conserva in sé preziosissimi affreschi che vanno dal XIV al XVI secolo, una specie di summa dell'arte pittorica umbra.
L'ex chiesa di S.Francesco, divenuta Museo Civico già nel 1895, oltre a custodire reperti archeologici, sculture lignee, tele e dipinti provenienti da altri edifici, possiede cicli di affreschi di rara bellezza ispirati alle Storie di S.Francesco (foto), opera di Benozzo Gozzoli (1420-1497), autore tra l'altro del Corteo dei Magi nella cappella di Palazzo Medici-Riccardi a Firenze.

Girando tra le strade del borgo è possibile ammirare anche diversi palazzi del Quattrocento e del Cinquecento per arrivare infine alla piazza rotonda su cui si affaccia il Palazzo del Comune con un portico del XV secolo e la torre da cui si gode un panorama che spazia sulle valli del Clitunno e del Topino.
Da Montefalco si possono fare delle brevi escursioni nei dintorni.
A poco più di 1 km si trova l'antica chiesa di S.Fortunato, ricostruita alla metà del Quattrocento su una precedente pieve a sua volta edificata su una basilica cristiana del IV secolo.
Proseguendo per un breve tratto sulla strada principale si svolta invece per Turrita, con la romanica chiesa di S.Maria ricca di affreschi, e per l'ottocentesco Santuario della Madonna della Stella, costruito in forme rinascimentali.

Da non dimenticare che tutto il territorio di Montefalco ha una tradizione vitivinicola antichissima: documentata già in periodo romano, è in epoca comunale che le vigne e il vino qui prodotto iniziano ad essere tutelati dalla legge.
Se nel Quattrocento chi recava danni alle coltivazioni era punito con una multa, nel Seicento si arrivò addirittura a condannare alla forca chi distruggeva le viti.
Oggi i vini più apprezzati sono il Sagrantino Secco e Passito e un Rosso Doc, che è possibile degustare durante la Settimana Enologica ad aprile e alla Festa della Vendemmia a settembre.

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