lunedì 15 dicembre 2008

I reperti archeologici di Campodarco ... sott'acqua

Difficile riconoscere i reperti archeologici di Campodarco, zona Zingaretti, a Nocera Umbra. L'abbondante pioggia di questi giorni ha completamente coperto di acqua e fango la più importante struttura romana venuta alla luce nel 1999, dove sono stati realizzati diversi lavori di scavo, indagine e restauro in questi ultimi anni.
Nel giugno scorso erano già state realizzate diverse visite di controllo da parte della Soprintendenza archeologica del''Umbria e l'amministrazione comunale ha da tempo annunciato di avere in programma un progetto per porre con urgenza i reperti in sicurezza oltre a rendere visibile la zona in breve tempo, stanziando i primi cinquemila euro che probabilmente non sono bastati ad evitare il danno causato dal maltempo.
Le precipitazioni hanno sommerso totalmente questa importante area archeologica (sul tracciato dell'antica via Flaminia) costituita dai resti di una chiesa forse alto-medievale, da mosaici romani e da una struttura termale portati alla luce duranti gli scavi.
Rinvenute anche monete e diversi oggetti in bronzo oltre a stucchi di scene figurate ad alto rilievo.
Nei mesi scorsi si è lavorato sui due ambienti e sul pavimento coperto da mosaici in bianco e nero che lasciano intravedere la raffigurazione di due delfini.
Le ricerche hanno riportato alla luce strutture murarie nelle quali si notano tubuli fittili per l'impianto di riscaldamento del complesso, che con ogni probabilità aveva appunto carattere termale

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