domenica 18 gennaio 2009

Preoccupazione per ... un'estate noiosa: Quintana, i Primi d'Italia, Segni Barocchi e Notte Barocca 2009

La prossima potrebbe essere un'altra estate di noia. I tagli previsti dalla finanziaria stanno mettendo a dura prova i bilanci comunali e il sindaco Manlio Marini, in sede di conferenza di fine anno, ha lasciato aperte ben poche speranze.
"i soldi sono pochi e abbiamo deciso di non toccare quelli destinati alle politiche sociali - aveva spiegato il primo cittadino - i settori più sacrificati saranno la cultura, lo sport e le politiche giovanili."
E ancora:
"Al di là di tre o quattro eventi che ormai rappresentano la storia di questa città, per il resto c'è ben poco da fare."
Gli eventi irrinunciabili sono la Quintana, i Primi d'Italia e la danza sportiva, appuntamenti dalla innegabile rilevanza che ogni anno portano in città migliaia di persone e costituiscono ninfa vitale per albergatori, ristoratori e commercianti.
Rientra tra gli intoccabili, stando al sindaco Marini, anche il Festival Segni Barocchi forse stimolati dal successo registrato nella scorsa edizione dalla Notte Barocca che secondo il direttore artistico Massimo Stefanetti aveva raggiunto il record delle 50mila presenze.
In bilico, oltre al cartellone per l'estate, potrebbero esserci dunque manifestazioni certo di minore portata ma che ormai rappresentano un po' l'anima di questa città come "Canti e Discanti", la rassegna di musica d'autore dedicata a Vincenzo Foglietta o "Dancecity", il festival internazionale di musica elettronica e arti digitali oppure ancora "Young Jazz in Town" , un evento unico nel panorama europeo in quanto dà spazio alle nuove formazioni che stanno prendendo piede in Italia o all'estero.
Tagli agli eventi e naturalmente alle tante associazioni che vi sono dietro. Pochi soldi in budget, la difficile scelta di cosa salvare e cosa "buttare dalla torre" che pare stia creando anche un po' di maretta in giunta.
"In questo momento non sono assolutamente in grado di dire cosa faremo o non faremo - spiega Giovanni Carnevali, assessore alla Cultura - i soldi a disposizione sono pochissimi ma rispetto alla conferenza di fine anno è venuta a crearsi qualche risorsa in più.
Da zero siamo passati a uno, per intenderci. Io sono del parere che non si possono stroncare in un solo colpo tutte le esperienze fatte in questi anni.
Stiamo ragionando per salvare il più possibile e sono sicuro che, anche grazie al contributo di soggetti privati, potremmo farcela."
E proprio la soluzione degli sponsor sembrerebbe prendere piede per non trasformare Foligno nella capitale della noia.
L'assessore Joseph Flagiello, che ha delega anche sulle politiche giovanili (altro settore nevralgico) non si dà per vinto:
"Dobbiamo convincere i soggetti privati, non solo istituzionali come può essere la Fondazione Cassa di Risparmio che da sempre ci è vicina ma anche commerciali, a scendere in campo.
Abbiamo creato un patrimonio prezioso, grazie al contributo di tanti giovani folignati, e non possiamo permetterci di mandare all'aria tanti sforzi in pochi mesi."
Intanto l'assessore Flagiello, per quello che è di sua competenza, una carta se l'è giocata:
"Le ultime settimane di dicembre sono state impegnative - spiega - la Regione ha aperto un bando per le politiche giovanili che, se dovesse essere vinto, rappresenterebbe una bella boccata d'ossigeno.
Così abbiamo messo insieme tutte le associazioni giovanili sul territorio, o almeno tutte quelle già impegnate nella organizzazione di eventi, per elaborare un bel progetto sull'integrazione che punta sulla radio come luogo di espressione per coinvolgere direttamente giovani e non più giovani."
Un primo, piccolissimo, passo che ovviamente non può essere sufficiente per arrivare alla meta.
"Sono convinto - dice Flagiello - che bisogna puntare molto sul privato e questo è un elemento di riflessione che ho portato anche in giunta e sul quale stiamo discutendo.
Il momento è di grande difficoltà per tutti ma facendo ognuno uno sforzo potremmo uscirne indenni o quasi.
Alcune iniziative potranno essere ridimensionate, altre - quelle per cui i tempi non sono ancora maturi - di certo invece dovremmo lasciarcele dietro"

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