"Le preoccupazioni riguardanti la procedura di vendita degli stabilimenti rimasti invenduti della Merloni si sono concretizzate in conferme di ciò che da tempo abbiamo denunciato: non c'è la volontà da parte di tutti i soggetti interessati a lavorare per la cessione in continuità."É la posizione del Comitato dei lavoratori dello stabilimento di Colle. La cessione in continuità,
"rappresenta la soluzione meno dolorosa in termini ri-occupazionali per i 2.240 lavoratori e per l'economia dell'intera fascia appenninica Umbro-marchigiana.
Una soluzione diversa da quella della cessione a favore di un grande gruppo industriale in grado di reinvestire nell'intero perimetro significherebbe - prosegue il Comitato - la perdita della quasi totalità dei posti di lavoro, con un impatto socio-economico che assumerebbe dimensioni devastanti per le regioni Umbria e Marche. É perciò incomprensibile che si stia cercando di tagliare i tempi alle due proposte internazionali già formalmente pervenute, quella iraniana della Mmd, e quella della g8 Spa, società di cui fanno parte la Otto Italia, e come socio di maggioranza, la Nanchang ZeroWatt Electronics Group."
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