sabato 22 dicembre 2012

Rio Fergia minacciato dall’inquinamento

Preoccupa la salute del Rio Fergia, minacciato dall'inquinamento. Simbolo della battaglia in difesa delle acque, il fiume di Boschetto è a rischio ambientale sia dal punto di vista chimico che batteriologico: questo quanto emerge dagli studi presentati ieri in conferenza stampa dal Comitato per la difesa del Rio Fergia. Da una nuova relazione del professor Giuseppe Sappa de la Sapienza di Roma e dalle analisi del professor Carlo Merli della stessa università emergono, infatti, dati allarmanti: le perizie rilevano un alto tenore di solfati e la non conformità del campione di acqua prelevato alla sorgente - accanto alle opere di presa da cui partono acquedotti per Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Fabriano - con i requisiti previsti dal consumo umano. Se l'incremento della percentuale dei solfati evidenzierebbe la perdita di acqua dal bacino, la presenza di batteri può essere dovuta ai pozzi di ricerca, aperti ormai da nove anni, dai quali filtrerebbero acque piovane, agenti inquinanti e batteri colifonni (che solitamente indicano una contaminazione fecale).
"evidente come sia in atto un grave danno ambientale non solo dal punto di vista qualitativo, ma anche quantitativo - spiega il presidente del Comitato, Sauro Vitali - La chiusura dei pozzi è assolutamente urgente e la nostra battaglia prosegue: se servirà, siamo di nuovo pronti ad una grande mobilitazione."
Sulla messa in sicurezza dei pozzi si pronuncerà nuovamente il Tar dell'Umbria il 16 gennaio prossimo. Intanto, però, il Comitato, in qualità di membro dell'organismo di controllo voluto dal protocollo d'intesa del 1993, ha inviato la segnalazione riguardo una situazione giudicata ad alto rischio a tutte le istituzioni pubbliche preposte, ovvero Regione, Provincia, Comuni, Asl e Ato coinvolti, Arpa, ministeri di Ambiente e Salute e presidenza del Consiglio. Dal Comune di Gualdo è arrivata una risposta contenente una richiesta di verifica all'Arpa.
"Non vogliamo creare allarmismi - sottolinea infine Dario Toffano del Comitato - ma siamo molto preoccupati e crediamo che gli organismi coinvolti debbano essere consapevoli della gravità della situazione."
Intanto, il Convitato si sta attivando per procedere non solo attraverso il tribunale amministrativo, ma anche civile e penale per danno ambientale.
Corriere dell'Umbria Sabato 22 Dicembre 2012

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