domenica 6 marzo 2011

Il Duca de Leyra e la crisi del Sagrantino di Montefalco

Per arginare la crisi del Sagrantino e guardare oltre, il Consorzio di Tutela sta cercando di mettere insieme una cordata di esperti per la gestione dell' emergenza. Si sussurra che abbia già fatto visita alle cantine e alle vigne umbre il Duca de Leyra, accompagnato dalla consorte Isabella, noto imprenditore vitivinicolo spagnolo con interessi anche in Italia e segnatamente in Sicilia. De Leyra ha un curriculum di tutto rispetto e, a giudizio di molti, è l'uomo giusto nel momento giusto. Marco Caprai, che guida la cantina leader del Sagrantino, appresa la notizia ha commentato:
"Mi sembra una buona iniziativa. In questi anni il patrimonio di Montefalco e del Sagrantino è stato male utilizzato e in parte disperso, ci vuole un esperto che sappia come gestire la roba, siamo al salvataggio in zona Cesarini.E chi meglio di De Leyra? Lui sì che se ne intende di come portare a compimento patrimoni che prima sono stati accumulati con avidità, ad esempio speculando sui terreni agricoli, costruendo cantine inutili, immaginando un mercato potenziale inesistente, sperando di lucrare consensi politici a prezzo di saldo, e poi si disperdono per eccesso di tracotanza, carenza di lungimiranza e disprezzo delle regole."
Del resto il presidente del Consorzio per nascondere i tanti errori gestionali aziendali ha tentato in questi giorni due mosse in rapida successione. La prima quella di ottenere la distillazione di crisi che la Regione Umbria ha negato, la seconda la richiesta sempre alla regione, arrivata proprio ieri, dello stato di crisi del Sagrantino e sulla quale l'Assessore Regionale sta meditando. Sono provvedimenti appunto in zona Cesarini. In particolare la richiesta della distillazione di crisi, con un costo stimato approssimativo per la Regione e gli agricoltori di 1,5 milioni di curo, richiesta avanzata alla chetichella. Prima si è detto che bastavano mille ettolitri, giusto per dare fiato a un paio di cantine cooperative, poi il quantitativo è lievitato fino a circa 10 mila ettolitri di vino e per fortuna che si trattava delle annate fino alla 2007 lasciando fuori la 2008, la 2009 e la 2010 se no chissà dove saremmo arrivati. Il Sagrantino sta messo così male? Forse, ma è probabile che in molti abbiano fiutato l'affare: dati i listini della Camera di Commercio il prezzo corrisposto a chi avesse avviato il "vino" di chissà quale qualità alla distillazione sarebbe stato di circa 1,6 curo al litro contro i 20130 centesimi del resto d'Italia. Se accettata la distillazione avrebbe messo in ginocchio i fondi agricoli della Regione per l'0CM Vino, che invece di essere utilizzati per la promozione e la ristrutturazione del comparto, sarebbero stati ancora una volta utilizzati per interventi a pioggia. La regione Umbria ha stoppato questo intervento. Al presidente del Consorzio di Montefalco non è rimasta a questo punto che la disperata mossa successiva: alzare ancora la posta in palio e chiedere alla regione lo stato di crisi della denominazione. E sperare nell'intervento di esperti come appunto De Leyra, abilissimo nella liquidazione di patrimoni. Ma a questo punto a Montefalco sono molti a chiedersi se il Don Gesualdo che pare aver governato sin qui il sistema vino di Montefalco non debba abdicare.
"Sono convinto afferma Marco Caprai che ci sia la possibilità di arginare questa crisi, ma è necessario che ora si faccia chiarezza sui conti del Consorzio, sulla gestione della Denominazione, sugli errori gestionali aziendali e che vi sia piena assunzione di responsabilità di chi ha speculato su un patrimonio comune come quello del Sagrantino. Il presidente del Consorzio di Tutela gestore della Denominazione nel momento stesso in cui chiede lo stato di crisi deve obbligatoriamente presentare le sue dimissioni.Deve essere azzerato tutto il consiglio e serve un piano strategico di consolidamento e di rilancio del Sagrantino. La Regione stessa non può chiamarsi fuori da questa crisi. Ha fatto bene a respingere la richiesta della distillazione, ma ora deve prendere atto che l'albo viticolo è stato chiuso con ritardo, che non c'è stata programmazione, che sono rimasti inascoltati i pareri, autorevoli, di chi andava predicando moderazione nella gestione del Sagrantino. Com'è possibile che dieci anni fa appena la Fondazione Agnelli certificasse questo territorio e il suo vino come un caso unico di successo nel panorama vitivinicolo mondiale e oggi siamo alla richiesta dello stato di crisi? Mi voglio augurare che l'Assessore all'Agricoltura per prima intervenga con parole chiare e nette per pretendere l'azzeramento del Consorzio e una trasparente lettura delle responsabilità pregresse. Qui sono in gioco non solo le sorti dei vignaioli, gli investimenti multimilionari fatti dal pubblico quanto dal privato, è in gioco tutto il territorio e il suo futuro: dal turismo all'agricoltura passando per la cultura, Montefalco e il vino Umbro rischiano seriamente un pesante contraccolpo. Per parte mia - conclude Marco Caprai sono prontissimo a fare la mia parte, ciò vuol dire che sono pronto ad iscrivere la mia azienda al Consorzio fin da domani e a condividere le dolorose scelte di programmazione che i produttori saranno chiamati a fare, ad impegnarmi direttamente in prima persona cosa che per anni mi è stata impedita nel rilancio del Sagrantino, di Montefalco e dei vini Umbri. Ma a condizione che vi sia un totale azzeramento delle scelte scellerate compiute nel passato, un totale rinnovamento nella gestione, nella funzione del Consorzio e un intervento della Regione che prenda atto degli errori compiuti e ponga in essere un progetto, concordandolo con i produttori e con il territorio, scelte queste irrimandabili per il rilancio del Sagrantino e del vino Umbro. A cominciare dal ridimensionamento della capacità produttive, per giungere ad una nuova, forte e mirata politica promozionale tesa ad assicurare valore e canali distributivi al Sagrantino e ai vini Umbri.Diversamente toccherà a De Leyra compiere la sua missione e cioè "dissipare la roba".
Corriere dell'Umbria Sabato 5 Marzo 2011

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