mercoledì 2 marzo 2011

No alla Bioraffineria

Come era facile prevedere si sviluppa in città il dibattito intorno alle proposte emerse durante l'I Care e relative alla possibilità di centrali a biomasse e allo sviluppo del bioetanolo di seconda generazione. A riproporre il tema è il comitato "Pro Acqua Gualdo" che già in occasione dell' incontro di sabato scorso aveva sollevato alcuni dubbi e che, con un proprio intervento afferma che non si lascerà intimorire nella propria battaglia per l'ambiente. Pro Gualdo inizia a domandarsi che cos'è questo mega impianto di cui si parla e cosa comporta.
"Con un vecchio repertorio di marketing violento della politica, un solo e brevissimo intervento sul progetto ë bastato a definire i cittadini che osano pensare troppo e porsi le dovute domande: oppositori dello sviluppo"
, è la critica che dal Pro Acqua rivolgono al sindaco Roberto Morroni rispetto al suo intervento conclusivo dell'I Care.Dal comitato sottolineano di essere a conoscenza del progetto di una mega bioraffineria per la produzione di 40mila tonnellate anno di bioetanolo da ottenersi da circa 500mila tonnellate di materiale anno di origine biologica (principalmente paglia, canna, robinia ecc), ottenuti da non meno di quattromila ettari di terreni coltivati a scopo. In questo senso dal comitato gualdese fanno sapere che delle due domande di accesso al finanziamento partite dall'Umbria per la Banca europea degli investimenti una era per Nera Montoro, polo chimico dimesso, ed una per Gualdo Tadino.
"Entrambe giudicati siti idonei per la produzione di biocarburanti di seconda generazione, secondo il progetto del prof. Franco Cotana", sostengono dal Pro Acqua. "Impianti del genere non s'improvvisano dall'oggi al domani e nessun imprenditore o gruppo di imprenditori intelligente porterebbe avanti un progetto da più di 10 milioni di curo senza che l'amministrazione ne fosse a conoscenza e lo avesse incluso nel proprio piano di sviluppo"
, si chiedono i membri del Comitato domandandosi anche perchè tale progetto è stato "nascosto" visto che
"l'amministrazione comunale ci ha detto di non saperne nulla fino al giorno prima dell'evento."
Fanno notare dal Pro Acqua che nel suo intervento Franco Cotana ha illustrato il progetto ed in risposta ad una precisa domanda del comitato non ha che potuto confermare l'esistenza del piano per Gualdo Tadino: la richiesta per il finanziamento del progetto è stata inoltrata dalla ditta Mossi&Gisolfi, insieme ad altre nove imprese locali, tra cui la gualdese Ecosuntek. Dal Pro Acqua fanno notare che la stessa Mossi&Ghisolfi vuol mettere in esercizio un analogo progetto in una città a vocazione chimica, Crescentino (Vercelli) dove i cittadini insorgono. Vista la complessità della materia dal Pro Acqua hanno deciso che a breve sarà organizzato un convegno di esperti dall' Università di Padova sui problemi legati all'agricoltura massiccia di colture dedicate.Dal comitato affermano che alla città sarà chiesto di "sfruttare l'acqua all'osso", si avranno
"pericolose emissioni, inquinamento di aria, terreni ed acqua, rischi perla salute, cancellazione della biodiversità, tir che trasportano materiale di giorno e di notte per 365 giorni all'anno per l'inseguimento di una non sostenibile produzione di bioetanolo"
"Gualdo non sarà terra da depredare per l'ennesima volta. La confidenza dei nostri politici è nell'ignoranza della popolazione e la lorosperanza è chele sommarie rassicurazioni sulla assoluta innocuità e sicurezza di un impianto che produce energia da fonti rinnovabili, siano sufficienti a garantire i profitti degli investitori, lasciando i gualdesi ad un destino ancor più triste delle previsioni"
, concludono dal comitato Pro Acqua Gualdo
Corriere dell'Umbria Mercoledì 2 Marzo 2011

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