venerdì 25 luglio 2008

Chiude il Liceo Linguistico di Foligno

Crollo di iscrizioni per il nuovo anno all'Istituto superiore di istruzione classica che accorpa il Liceo ginnasio Federico Frezzi e l'Istituto magistrale Beata Angela. L'anno scolastico 2008/2009 partirà, infatti, con cinque classi in meno e la scomparsa del Liceo linguistico.
Circostanze mai verificatesi prima in questi termini e con queste dimensioni, ma i dati parlano chiaro: a fronte dei 200 alunni diplomatisi nell'anno scolastico appena concluso, sono pronti ad entrare all'Isic solo 127 nuovi iscritti, circa 50 in meno rispetto all'anno scorso.
Una situazione preoccupante che viene confermata dall'Ufficio scolastico regionale e che, più dettagliatamente, si può reperire attraverso l'osservazione dei 'quadri' di quest'anno e dell'anno scorso esposti presso la sede dell'Isic.
Il Liceo linguistico di Foligno, da sempre apprezzato dai ragazzi che amano le lingue straniere, le culture del mondo, la comunicazione e il sociale, perde le prime due classi azzerando completamente l'esistenza del cosiddetto 'primo anno' in questo nuovo anno scolastico che si appresta ad iniziare.
Anche il secondo anno del Liceo linguistico si riduce (per accorpamento delle due classi dell'anno precedente) ad un'unica classe. Eclatante, poi, l'accorpamento delle due 'future' seconde del Liceo classico in un'unica classe.
D'altronde, per chi non lo ricordasse, il secondo liceo equivale al quarto anno, cioè il penultimo nel percorso verso la maturità e, quello che stupisce, è che molti ragazzi abbiano deciso di cambiare rotta a questo punto del viaggio.
Infine, nell'elenco delle defezioni, vi è anche il Liceo delle scienze sociali all'interno del quale è rimasta solo una classe prima rispetto alle due dell'anno scorso. Una nota positiva arriva dal Liceo classico che vede le iscrizioni mantenersi stabili.
In ogni caso, però, lo scenario che una delle scuole più apprezzate e conosciute dell'Umbria si trova a fronteggiare a poco tempo dall'avvio del nuovo anno scolastico a settembre non è di certo rassicurante, ma soprattutto non lo è per quei professori che (sulla scia di questo crollo di iscrizioni) si trovano a non vedersi più riconfermata la cattedra.
E proprio dall'Ufficio scolastico regionale ci fanno presente che questo tipo di problematica potrebbe riguardare qualsiasi professore (anche i veterani della prestigiosa scuola o coloro che stanno per andare in pensione), "là dove non vengano raggiunte le 18 ore settimanali previste per legge".
In questo modo salta la continuità didattica e i professori in questione "o vengono utilizzati per il completamento in altre scuole - ci fanno presente all'Usr - oppure rimangono a disposizione della 'propria' scuola per supplenze o progetti didattici".
Non è difficile immaginare quello che potrebbe essere il sentimento di tanti insegnanti che mai avrebbero potuto immaginare di ritrovarsi "precari" a fine carriera.
In ogni caso, la contrazione del numero delle cattedre interessa tutta l'Umbria dove sono stati registrati 78 posti in meno anche a causa di un'applicazione più ferrea del numero di ore di insegnamento settimanale previste per legge. Ma, da parte nostra, può esserci soltanto l'augurio che l'Istituto superiore di istruzione classica ritorni ad essere un richiamo per tutti quei ragazzi che hanno voglia di studiare, di impegnarsi e di crescere.

Maura Donati dal Corriere dell'Umbria

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