Montefalco 2015. The New Green Revolution

É una vera e propria "rivoluzione verde", che parte dal mondo dell'agricoltura, ma che abbraccia l'economia, l'aspetto sociale ed etico di tutto un territorio, sotto i riflettori internazionali per essere uno dei terroir più famosi del mondo del vino italiano: ecco  "Montefalco 2015. The New Green Revolution", il progetto dell'associazione "Grandi crà di Montefalco", che raggruppa alcune storiche cantine del territorio, con capofila Caprai, case history virtuosa "Amica dell'ambiente" per Legambiente e Confindustria (www.premioinnovazionelegambiente.org), tra le innovazioni segnalate dalla giuria del "Premio innovazione amica dell'ambiente 2012."

"Un riconoscimento - sottolinea Marco Caprai, alla guida della cantina che ha portato il Sagrantino di Montefalco alla ribalta internazionale - alla storia agricola di un territorio che ha scelto di fare sistema, riuscendo a mettere in rete tutti i suoi principali attori, puntando sulla sostenibilità, ambientale, ma anche economica, sociale ed etica e tenendo sempre presente di fronte a sì la comunità locale e le sue logiche, al di fuori delle quali le aziende non vivono."

Premiato per

"la volontà di introdurre in un distretto vitivinicolo d'eccellenza un modello produttivo che risponde ai criteri della sostenibilità: dalla gestione dell'energia verso l'efficienza, alla sicurezza sul lavoro, con numerosi attori coinvolti per la costruzione del progetto"

, tra quelle realtà cioè che dimostrano la vitalità di una parte del Paese che ha accettato la sfida della Green Economy, "Montefalco 2015. The new green revolution"è il progetto, partito nel 2010, che vede coinvolte le aziende leader del terroir di Montefalco, che si sono poste come obiettivo la definizione di un protocollo viticolo di autodiagnosi aziendale che permetta di monitorare la qualità e l'impatto delle operazioni aziendali, in modo oggettivo, rigoroso e misurabile.

Corriere dell'Umbria Sabato 15 Dicembre 2012