Una volta archiviata la fase della “riconquista” delle proprie abitazioni in muratura, gli abitanti di Scopoli hanno dato vita a un’associazione senza fini di lucro che s’è data per obiettivo quello di gestire questo interessante villaggio vacanza.
E’ stato così che 27 casette di legno, di superfici comprese fra 45 e 70 metri quadrati, sono diventate luoghi di accoglienza per famiglie e comunità. Per chi, alla ricerca della pace e al tempo stesso delle innumerevoli offerte dell’Umbria, contribuisce così anche alla rinascita di una parte pregiata e ricca di storia del territorio regionale.
Il “Villaggio della solidarietà”, questo il nome della struttura, è gestito dall’associazione alla quale hanno dato vita i cittadini in collaborazione con la parrocchia ed è stato anno dopo anno potenziato e migliorato. Ora è in grado di ospitare sia famiglie che gruppi organizzati, spesso anche legati alle attività delle parrocchie, e comunque intenzionati a vivere occasioni di svago e di relax a strettissimo contatto con la natura.
La serenità dei turisti, in questo modo, va a braccetto con l’orgoglio della popolazione di Scopoli, capace di dare ulteriore prova del proprio attaccamento al paese e della propria voglia di ricominciare.
Le difficoltà indicibili del terremoto del 1997 si sono dunque trasformate in opportunità di sviluppo per quello che a tutti gli effetti può essere considerato un esempio al quale molti frazioni montane potrebbero ispirarsi.
dal Corriere dell'Umbria
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