"evidente come sia in atto un grave danno ambientale non solo dal punto di vista qualitativo, ma anche quantitativo - spiega il presidente del Comitato, Sauro Vitali - La chiusura dei pozzi è assolutamente urgente e la nostra battaglia prosegue: se servirà, siamo di nuovo pronti ad una grande mobilitazione."Sulla messa in sicurezza dei pozzi si pronuncerà nuovamente il Tar dell'Umbria il 16 gennaio prossimo. Intanto, però, il Comitato, in qualità di membro dell'organismo di controllo voluto dal protocollo d'intesa del 1993, ha inviato la segnalazione riguardo una situazione giudicata ad alto rischio a tutte le istituzioni pubbliche preposte, ovvero Regione, Provincia, Comuni, Asl e Ato coinvolti, Arpa, ministeri di Ambiente e Salute e presidenza del Consiglio. Dal Comune di Gualdo è arrivata una risposta contenente una richiesta di verifica all'Arpa.
"Non vogliamo creare allarmismi - sottolinea infine Dario Toffano del Comitato - ma siamo molto preoccupati e crediamo che gli organismi coinvolti debbano essere consapevoli della gravità della situazione."Intanto, il Convitato si sta attivando per procedere non solo attraverso il tribunale amministrativo, ma anche civile e penale per danno ambientale.
Corriere dell'Umbria Sabato 22 Dicembre 2012
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