I quesiti sono della capogruppo consiliare di Impegno civile, Stefania Filipponi che si attende lumi in merito da parte dell'amministrazione comunale. Tutto è iniziato con una deliberazione dell'aprile 2005 mediante la quale l'assemblea consortile del Parco di Colfiorito ha affidato alla Comunità montana "Monte Subasio" la progettazione, la direzione lavori e la conseguente esecuzione dei lavori finalizzati alla valorizzazione, conservazione e miglioramento della palude, tra cui il riconfinamento dello stesso specchio d'acqua.
"É stato pertanto individuato, con appositi termini - spiega la Filipponi nella sua interrogazione - il limite delle aree demaniali ed è stata effettuata la trasposizione della quota minima inerente il confine di proprietà presso l'area antistante l'inghiottitoio del molinaccio, dove è stato realizzata una paratia, che seppur di minimo livello, impedisce all'acqua il normale deflusso nell'inghiottitoio, anche a causa dell'accumulo dei materiali vegetali e di detriti, conseguenti - a quanto risulta- della mancata manutenzione."L'apporto di acqua della palude è connesso principalmente alla pioggia e alla neve e solo in piccola parte all'acqua scaturita da alcune sorgive; il suo deflusso è invece principalmente assicurato dall'inghiottitoio, così chiamato per la presenza di un antico mulino, ora rudere, e da altri inghiottitoi minori.
Corriere dell'Umbria Lunedì 15 Aprile 2013
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