La Gaita Santa Maria, nella figura del suo console Mario Armadoro, presenta due mestieri che rientrano entrambi tra quelli peculiari degli ultimi secoli del Medioevo e caratteristici dell'area umbra.
L'Ars sete che riproduce tutte le fasi di questo complesso ciclo di lavorazione, dall'allevamento del baco da seta alla tessitura.
Interessante la ricostruzione del congegno utilizzato per la torcitura del filo di seta, il torcitoio a trazione umana.
Il modello, costruito sulla base di un atto notarile lucchese risalente al 1335, rappresenta l'unico esemplare di torcitoio medievale oggi funzionante e per questo assume un alto valore storico e culturale; un valore tanto più grande se si considera che, nel rispetto dell' esigenza di riprodurre le tecniche e i procedimenti lavorativi medievali nel modo più fedele, il torcitoio della Gaita utilizza solo la forza delle braccia.
L'Ars tabemariorum, panicocolorum et albergatorum, è invece un progetto che prevede la ricostruzione ambientale di una locanda, un affresco dell'epoca che racconta le categorie di avventori e i vari modi di frequentarla.
La Gaita, ha voluto caratterizzare la ricostruzione di questo mestiere con la produzione e la vendita della cervogia, bevanda della quale viene mostrato tutto il processo di produzione.
Anche la Gaita San Giorgio mostra le sue "Arti".
La Zecca medievale, nella quale vengono mostrate le varie fasi di lavorazione della moneta, dalla fusione del rame e dell'argento fino alla punzonatura e all'imbiancatura per donare al metallo il potere d'acquisto, è ricostruita nel convento di San Domenico, in un ambiente di epoca romana con i muri in opus reticulatum.
Lo zecchiere della San Giorgio riproduce le due monete circolanti a Bevagna nel XIV secolo: il denaro cortonese e il denaro Perosino.
Nella bottega d'arte invece, dove circolano conoscenze tecniche di diversa natura circa l'arte e il disegno, matura la figura del costruttore di strumenti a corda: il liutaio.
I gruppi musicali giovanili come la corale e i musici istituiti all'interno della Gaita sono l'espressione dell'aspetto artistico che contraddistinguere da sempre la San Giorgio.
La dimensione giovanile della Gaita, di cui è portavoce il giovanissimo console Federico Fondacci, si sposa perfettamente con l'esperienza dei fondatori creando un'ottima sinergia.
Corriere dell'Umbria Giovedì 26 Giugno 2014
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