Durante il primo processo hanno già ottenuto un rimborso che varia in rapporto all'importo investito. In tutto sono duecento gli obbligazionisti umbri,una ventina quelli folignati che stanno ricevendo un risarcimento.
Ecco alcuni esempi concreti di quanto è stato rimborsato: chi ha investito in obbligazioni pari a 10 mila euro ha avuto 600 euro, chi ne ha investito 20 mila euro ha ricevuto un rimborso pari a 1.085 euro; obbligazioni pari a 30 mila euro hanno dato diritto a un risarcimento pari ad euro 1.460, quelle di 50 mila euro hanno fruttato un risarcimento pari a 2.210 euro; con 100 mila euro risarcimento di 2.985 euro.
Gli obbligazionisti che hanno aderito alla transazione Deloitte dovevano possedere due requisiti: avere i titoli alla data del crack Parmalat ed essersi costituiti parte civile nel primo processo Parmalat con Confconsumatori.
"La Deloitte - si legge nella motivazione della società - pur negando qualsiasi responsabilità in relazione all'attività di revisione condotta da alcuni revisori della suddetta società, relativa al bilancio consolidato di Parmalat Finanziaria Spa e al bilancio di Parmalat Spa per gli esercizi chiusi tra il 1999 e il 2002 e pur negando qualsiasi propria responsabilità in relazione alla attività da essa espletata dopo il 30 luglio 2003, ha ritenuto che ogni loro pur denegata responsabilità abbia avuto rilievo assai modesto rispetto alla responsabilità riferibile a numerosi altri soggetti che, secondo le prospettazioni dei Pubblici Ministeri di Milano e Parma e dello stesso Commissario straordinario dottor Enrico Bondi, hanno concorso nel determinare l'insolvenza del gruppo Parmalat. Tuttavia la Deloitte - si legge ancora - è interessata a definire in via transattiva e bonaria le pretese fatte valere nel processo dalle parti civili destinatarie della proposta, a patto che in futuro non venga portata avanti nessuna azione legale".Insomma l'ottantacinque percento degli obbligazionisti ha ottenuto e sta ottenendo un risarcimento. È’ un importante passo in avanti per i risparmiatori ed è sicuramente un precedente anche per gli altri imputati, affinché siano indotti a risarcire il danno provocato
Pamela Bevilacqua dal Corriere dell'Umbria
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