lunedì 1 settembre 2008

Gli scavi della Tadinum romana

Anche quest'anno gli scavi della Tadinum romana hanno riservato una piacevole sorpresa, anche se per gli studiosi impegnati nella quinta campagna ormai i risultati sono il frutto dell'attento lavoro degli anni precedenti.
Per il 2008 la città romana nella piana tadinate ha fatto riscoprire quella che con ogni probabilità era la grande piazza pubblica della Tadinum romana.
Ma non solo. Infatti in quest'ultimo scorcio di campagna - il tutto si concluderà sabato prossimo 30 agosto - ha riservato nuove sorprese dopo i primi piacevoli risultati.
L'ultima, in ordine cronologico. è la traccia di un portico con colonne in pietra alte circa un metro e venti e reperti in bronzo di epoca romana. Bronzi che raffigurano una statuetta votiva e la decorazione di un cofanetto. Anche questo è il risultato della campagna curata - come le precedenti - dall''Università degli studi di Perugia e affidata alla Facoltà di Lettere e Filosofia, corso in Scienze dei beni archeologici e antropologici, seguita dalla soprintendenza ai beni archeologi e sostenuta finanziariamente anche dal Comune di Gualdo Tadino. A dirigere operativamente gli scavi Simone Sisani, sotto la supervisione del responsabile della campagna il professor Paolo Braconi
"La zona che stiamo riscoprendo - spiega Simone Sisani, direttore degli scavi - è dell'inizio del quarto secolo e va a coprire una situazione più antica costituita apparentemente da un portico con colonne in pietra. Siamo in un'area probabilmente in connessione con un santuario, perché stanno emergendo interessanti materiali in bronzo a carattere votivo".
Una scoperta non casuale per gli archeologi impegnati nella zona come spiega lo stesso Sisani, vonciderando che già negli anni passati era stato ritrovato materiale relativo ad un tempio. Non lontano il risultato di conoscere precisamente le strutture del tempio. Intanto la statuetta di bronzo è stata portata alla Soprintendenza archeologica di Perugia. Qui è iniziato l'intervento di restauro che ci consentirà di essere più precisi sulla identificazione.
"Dovrebbe trattarsi della riproduzione di un sacerdote - a spiegarlo aggiungendo come la piazza scoperta in questi a inizio campagna a livello di reperti e di strutture non è così ben conservata. A colpire sono stati gli interventi di spoliazione del sito nei secoli passati e sono stati particolarmente pesanti. Da ricordare che marmi provenienti da Tadinum sono stati utilizzati a Perugia in diverse occasioni."
Questo ha comportato che gli scavi di oggi si svolgano al di sotto dei livelli pavimentali e quanto rimane delle strutture è conservato soltanto in fondazione. Questo però non fa perdere l'ottimismo di Sisani e dei giovani archeologici che continueranno a lavorare nella piana tapinate sino al 31 agosto prossimo.
Lo scopo è avere una pianta della piazza e capire la funzione dei vari spazi. A essere interessati dagli scavi è l'area a nord della zona termale riscoperta nella prima campagna. Ottimismo legato anche al fatto che stanno emergendo quelle che i ricercatori definiscono "strutture poderose" e che dovrebbero appartenere a un complesso pubblico.
Tutto fa pensare quindi che si possa trattare del foro di Tadinum, della sua piazza. Si tratta di un'area libera da edifici su cui sembrano sorgere le basi di ipotetici monumenti onorari. Ed è un'area che sorge su terrazze. Sembra quindi una sistemazione di carattere monumentale che doveva affacciarsi sulla via Flaminia e doveva articolare una serie di edifici sicuramente di natura pubblica. Continuano quindi ad emergere interessanti indizi per riscoprire quella che è la Tadinum dei tempi romani, la continuità con la città degli Umbri di Colle de I Mori.

Salvatore Zenobi dal Corriere dell'Umbria

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