É la Madonna con Bambino di Orchi, la scultura lignea policroma di autore ignoto risalente agli inizi del XIV secolo salvata dall'incombente pericolo di irrevocabile degrado grazie all'iniziativa della Pro Foligno.
Conservata per venti anni per motivi di sicurezza nel caveau di una banca, è rimasta lontana degli occhi degli estimatori.
Adesso grazie al restauro finanziato dall'associazione di cui è presidente Ambra Cenci e al Museo Diocesano del Palazzo delle Canoniche che è tornato ad accoglierla, l'opera d'arte ha ritrovato tutto il suo smalto.
La riconsegna è avvenuta alla presenza del sindaco Manlio Marini, della dottoressa Giordana Benazzi direttrice del Museo e della restauratrice Susanna Sarmati, che hanno spiegato le caratteristiche della scultura, già restaurata nel 1959 ma in cattive condizioni conservative e per questo bisognosa di un urgente restauro per mettere in sicurezza la fragilissima pellicola pittorica.
La statua proviene dalla chiesetta di San Cristoforo ad Orchi, piccolo centro montano non lontano dal percorso della Flaminia e dalle fortificazioni di Capodacqua di Foligno.
Rispecchia un modello assai diffuso nell'area umbro-marchigiana alla sinistra del Tevere, in particolare nella Diocesi di Spoleto, dove si trovano alcuni esemplari accomunabili a questa di Orchi per le forme slanciate e per il gusto gotico.
In forme più eleganti sono gli stessi caratteri che si ritrovano nell'anonimo scultore (umbro o abruzzese) che Giovanni Previtali ha denominato
"Maestro della Santa Caterina Gualino.
La Pro Foligno per finanziare l'intervento ha impiegato i proventi dell'iniziativa "Uova d'autore".
Giovanni Bosi
dal Corriere dell'Umbria Domenica 14 Settembre 2008
dal Corriere dell'Umbria Domenica 14 Settembre 2008
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