Tutto è ormai pronto a Roveto per una nuova, stupenda, edizione del presepe vivente, che si sta sempre più presentando come manifestazione di tutto rispetto nel panorama regionale.
Una tradizione che ormai da anni coinvolge un intero paese trasformato in presepe ed i paesani protagonisti della rievocazione sacra.
Gli abitanti, che in passato avevano dato vita all'iniziativa coinvolgente e piena di suggestione per chi ha avuto la fortuna di vivere con loro la notte santa nel piccolo borgo pedemontano appenninico, si erano trovati in grosse difficoltà nel reperire i locali utili, essendo la maggior parte prima inagibili e poi oggetto dei lavori della ricostruzione.
Oggi sembra che tutto possa essere tornato alla normalità e quindi torna anche il presepe con le varie scene ed i quadri di vita e civiltà contadina.
Tutto questo presuppone un lavoro che vede già al lavoro gli abitanti di Roveto.
La capanna con Maria e Giuseppe, il bue e l'asinello, è stata costruita ex novo lo scorso anno, perché quella del passato è stata ristrutturata.
Si riprende così una delle tradizioni più belle, delle più schiette e genuine, che si richiamano alla semplicità francescana, alla religiosità, alla cultura popolare, che si miscelano felicemente, capaci di coinvolgere tanta gente, con le suggestioni che caratterizzano la rappresentazione sacra della quale i protagonisti sono proprio loro, tutti gli abitanti del paese.
Il singolarissimo presepio, infatti, si concretizza su un palcoscenico grande quanto l'intero abitato della frazione di Roveto: le case, le stalle, i laboratori diventano finestre su tanti aspetti della vita collettiva del passato, con la scuola, la falegnameria, il mulino dell'olio, del grano, del granoturco, la fucina del fabbro, le stalle, la lavorazione del latte e quant'altro, che richiamano efficacemente la vita e la cultura contadina d'inizio del nostro secolo.
E che coinvolgono i visitatori; i quali potranno tornare a passeggiare, ammirati, lungo le viuzze del paesino, senza luci artificiali, per vivere in un presepe che conclude il suo itinerario nella capanna, dove ci sono Maria e Giuseppe insieme al Bambino, tra un bue ed un asinello vivi e che riscaldano il Natale di tutti.
Una tradizione bella, coinvolgente, suggestiva.
Anche a Roveto ci saranno piccoli assaggi di olio, di maiale, di bruschetta, di pizza e di ottimo vin brulè scaldato alla fiamma del fuoco che brucia all'aperto; ma tutto viene offerto in dono, con generosità e spirito di fratellanza.
Un Natale che si vive ogni anno, la notte del 24 dicembre, dalle ore 21 e la sera del 25, dalle ore 17 e il raddoppio con la serata del 26 dicembre sempre alle 17
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