C'erano una volta perché adesso non ci sono più. Non solo non si parla più di nuove assunzioni, non solo il ruolo strategico va a farsi benedire visto che tutto si fa in nome dell'Alta Velocità e le manutenzioni d'eccellenza passeranno alle aziende private, ma neppure su rilancio e reinternalizzazione c'è più tanto da crederci.
Parola di sindacato. L'ultima delusione arriva dal doppio incontro che Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl, Orsa, Fast FerroVie ed Rsu hanno avuto prima con i vertici dell'Officina folignate e poi con i responsabili del Trasporto regionale di Umbria e Marche.
Una delusione che suona peraltro come una beffa tanto che i sindacati hanno aperto le procedure di raffreddamento, vale a dire lo stato di agitazione sindacale, sia contro Trenitalia che contro Rete Ferroviaria Italiana.
Il primo fronte si apre sul piano di attività 2009 delle Omc: secondo il programma illustrato ai sindacati si perderanno altre 70mila ore di lavoro, con una produttività che si attesterà quindi a 560mila ora annue, con una perdita secca di altri 30-35 addetti.
In sostanza, se dovessero essere confermati questi numeri, le Ogr avrebbero perso in soli due anni ben 150mila ore di lavorazioni.
"Un piano assurdo, incomprensibile ed incompleto - tuona la Fit-Cisl con Gianni Martifagni - questo è un impianto che potrebbe persino lavorare di notte e tutto quello che ci sanno dire è che si ridurrà l'orario di lavoro, abbandonando i tre turni e tornando a quello spezzato, motivando tutto questo con la crisi del Paese e con la necessità di risparmiare i costi del riscaldamento dello stabilimento.I sindacati sono sul piede di guerra perché neppure un impegno sinora si è tradotto in realtà e perché non si investe neppure sul futuro.
É incredibile."
"Trenitalia ormai punta tutto sull'Alta Velocità e non guarda in neppure in prospettiva a quello che potrà essere l'Italia una volta finita la crisi."Le comunicazioni del capo impianto ingegner Bernardini, del responsabile Linea locomotiva ingegner Diversi e del responsabile Personale e organizzazione Morucci insomma hanno irritato non poco, tanto che i sindacati concedono dieci giorni di tempo per fare chiarezza su tutta la situazione.
Sennò arriveranno le azioni di protesta. Ma neppure sul Trasporto regionale va meglio e anche qui ormai i sindacati sono in procedura di raffreddamento: l'azienda in Umbria vuol sperimentare l'unificazione del capo deposito macchine e del capo personale viaggiante, due ruoli strategici su cui le organizzazioni dei lavoratori non vogliono cedere.
"Sono figure delicatissime e strategiche - spiega Martifagni - è impensabile riunirle in un'unica persona.Questa situazione si incastra con un'altra che riguarda Rfi, la quale da sette mesi non ha ancora provveduto a nominare i nuovi dirigente centrale operatore (che si occupa delle linee e delle stazioni disabilitate) e dirigente centrale interno (che si occupa della stazione di Foligno e della manovra).
E poi perché le sperimentazioni in negativo si fanno sempre in Umbria."
"Tutto questo - chiosa Martifagni - suona come un declassamento e un impoverimento"
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