Dall'allarme lanciato da Federconsumatori l'assessore regionale Giuseppe Mascio ha girato la questione a Roma:
"Non è una novità - ha commentato Mascio - é tutto sulla Finanziaria 2009 del Governo Berlusconi.E la replica dell'onorevole del Pdl Rocco Girlanda arriva secca e decisa.
Il governo Prodi con il ministro Antonio Di Pietro avevano previsto di investire oltre due miliardi e mezzo per i due tratti umbri della Orte Falconara: vale a dire quello tra Spoleto e Terni con i lavori fissati nel 2010 e due anni dopo per il tratto Fabriano-Foligno.
Ma il governo Berlusconi ha fatto le sue scelte e riprogrammato i finanziamenti."
"Probabilmente l'assessore Giuseppe Mascio, preso dalle mille problematiche della sinistra, non si è accorto dello tsunami che ha colpito l'economia mondiale e della crisi in cui ci troviamo da qualche mese - dice il deputato umbro - Il governo Berlusconi fa fatti e non parole a differenza della sinistra.Per quanto riguarda le infrastrutture, la politica del governo del premier Berlusconi è chiara.
E da subito ha pensato innanzitutto a rimettere in sesto i bilanci disastrosi lasciati dalle politiche di spreco dei governi passati in mano alla sinistra."
"Puntiamo e crediamo in un forte ammodernamento della rete ferroviaria.E Girlanda chiude:
Lo dimostra il fatto che con noi è arrivato un acceleramento per l'Alta Velocità.
E dopo la strage di Viareggio il governo ha preso ancora più convinto l'impegno di approfondire e portare avanti l'ammodernamento della rete.
E dunque anche della Orte Falconara e del suo raddoppio."
"L'assessore Mascio pensi piuttosto al trasporto regionale e interregionale.Tagli degli Eurostar che continuano a preoccupare i pendolari della zona che si trovano costretti a spostarsi a Foligno o Fabriano.
La Regione ha cambiato i rapporti con Trenitalia, scelta che ha avuto come conseguenza tra l'altro i tagli dei treni Eurostar alla stazione di Fossato di Vico con danni per tutto l'Alto Chiascio.
Per il resto non si preoccupi, ci pensiamo noi."
Il raddoppio della Orte-Falconara è atteso da oltre anni per un bacino di popolazione sempre più in crescita e che interessa non solo gli umbri ma anche le popolazioni marchigiane del pesarese e dell'entroterra
Corriere dell'Umbria Venerdì 4 Settembre 2009
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