Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma Foligno ha tenuto viva questa sua esperienza. Tanto che è nato il Ciac, ovvero il Centro italiano d'arte contemporanea. L'acronimo la dice lunga sulle aspirazioni della struttura tanto che la sensazione immediata è quella di avere a che fare con qualcosa di dinamico, in movimento. Insomma non un museo statico. E non potrebbe essere diversamente visto che il Ciac vuol essere non solo una vetrina, ma anche una fucina di proposte.
Il Centro nasce dalla riconversione dell'ex centrale del latte di via del Campanile e da un recupero urbanistico che è di "rottura" rispetto a ciò che lo circonda. Un simbolo di grande impatto con il suo rivestimento di lastre d'acciaio, una nuova peculiarità di un centro storico che ormai innegabilmente fa i conti con segni di ieri e di oggi, e che si deve ad un lungo percorso che ha visto impegnare risorse finanziarie importanti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, in tandem con l'amministrazione comunale, la Regione e la stessa Cassa di Risparmio di Foligno.
L'inaugurazione ufficiale è in calendario per domenica 15 novembre con una grande mostra che si rifà esplicitamente a quel 1967: "Spazio, Tempo, Immagine" curata da Italo Tomassoni e coordinata da Diora Fraglica. L'appuntamento verrà presentato lunedì prossimo, alle 11.30, nella sala conferenze di palazzo Trinci, alla presenza di Nando Mismetti sindaco di Foligno, Alberto Cianetti presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Italo Tomassoni direttore artistico del Centro italiano arte contemporanea, Elisabetta Piccolotti assessore alla cultura.Il percorso espositivo seguirà due sezioni ben distinte: la prima, dal titolo "Lo spazio dell'immagine e il suo tempo", dimostrerà la vitalità di quell'operazione; la seconda, dal titolo "Il tempo dell'immagine e il nostro tempo" si concentrerà su una serie di artisti - Mario Giacomelli, Gabriele Basilico e Grazia Toderi - testimoni di una sensibilità specifica del nostro tempo, sviluppata attraverso strumenti linguistici, come la fotografia e il video, divenuti protagonisti già alla fine del secolo scorso"
Giovanni Bosi
Corriere dell'Umbria Sabato 7 Novembre 2009
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