Un tratto di due chilometri e 780 metri - il famoso lotto 4/b del secondo stralcio dell’ormai annoso intervento di ammodernamento della Consolare a due corsie - che tuttavia, anche se ormai in dirittura di arrivo, non potrà essere aperto al traffico perché “stralcio non funzionale”, vale a dire non servito da propri svincoli e dunque legato al completamento dei due lotti che lo precedono.
Proprio in queste settimane il Compartimento Anas dell’Umbria sta chiudendo le procedure per l’affidamento dell’appalto relativo all’illuminazione delle gallerie, le cui luci (quattro i mesi a disposizione dell’impresa aggiudicatrice dal momento della consegna dei lavori) resteranno tuttavia spente sino a quanto non saranno transitabili le opere in via di costruzione tra Nocera e Osteria del Gatto, vale a dire il lotto 5 che parte dallo svincolo di Gaifana (costo circa ventinove milioni di euro, con lavori ultimati al 98,53 per cento come attestato dall’Anas nel proprio sito internet istituzionale) ed il lotto 6 dallo svincolo di Gualdo Tadino allo svincolo di Osteria del Gatto (costo totale poco più di diciassette milioni di euro, con lavori ultimati al 52,39 per cento come attestato dalla società delle strade), la cui ultimazione contrattuale è fisata per il prossimo 13 dicembre (imprese aggiudicatrici Sales Spa - S.t.e.i.a.m. - Ing. A. Fagotti - Brunelli).
Ovviamente lungo il nastro stradale della Consolare, per prime le amministrazioni comunali locali, tutti auspicano il rispetto dei tempi e comunque una chiusura sollecita dei cantieri avviati, tenuto conto che ormai l’ammodernamento della Flaminia è qualcosa che va avanti più o meno da venti anni.
Il raccordo con la statale 76 per Fabriano-Jesi è da parte sua connesso al più dinamico progetto della Quadrilatero Umbria-Marche in quanto la Flaminia (per la quale tra Osteria del Gatto e Cantiano non è previsto alcun nuovo tracciato, tanto che nelle Marche la Flaminia resta Provinciale) è destinata a confluire sulle Perugia-Ancona, salvo voler raggiungere Fano attraverso Scheggia e il Furlo.
Giovanni Bosi dal Corriere dell'Umbria
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