giovedì 28 agosto 2008

Incontri ravviCINAti, orizzonti orientali di Stephanie Seymour

E’ allestita nel chiostro di palazzo Trinci la mostra fotografica di Stephanie Seymour dal titolo “Incontri ravviCINAti, orizzonti orientali”, piccole scoperte in un grande paese: la Cina. La Seymour ha trascorso un periodo in Cina e dalla sua permanenza è scaturita la mostra fotografica. Scatti realizzati con una Olympus digitale.
Un’esperienza straordinaria che viene descritta dalla stessa fotografa per il Corriere.
“Uno non può dire che conosce un paese dopo sei settimana che ci abita, ma dopo aver vissuto a Dalian, in Cina, posso dire che quello ho scoperto mi è piaciuto molto. Ringrazio i cinesi che ho conosciuto lì per questa esperienza straordinaria, a molti di loro mi sono affezionata e ancora corrispondo tramite email.
Ho fotografato tante persone che ho fermato per strada in una varietà di situazioni diverse - uomini nei cantieri, cuochi in cucina, artisti al lavoro, e prima di uscire, anche l'uomo che è uscito dalla nostra finestra al 10° piano per sistemare una finestra (seduto su un "altalena", sospesa nell'aria da una semplice corda pesante) e lui che mi ha tranquillizzato tramite dei gesti ‘Non si preoccupa per me!’. Ho trovato gente disponibile e felice di fare il loro lavoro e di condividere il momento della foto con me. Molti studiano l'inglese e si danno un nome in inglese e spesso ero la prima straniera con cui hanno avuto l'occasione conversare.
Nel parlare con loro non ho sentito le solite ‘tiriamo avanti’ oppure ‘oramai….’, ma filosofie piene di speranza per una vita e un futuro migliore. Ogni uscita, cena, con mi ha regalato nuovi modi di vedere la vita, imparare la loro filosofia spesso molto semplice, razionale e soprattutto positiva. I cinesi che ho conosciuto sono profondi e saggi.
Stranamente anche chi non parlava inglese è riuscito a comunicare con dei gesti, e questo nuovo modo di comunicare spesso mi ha trasmesso grandi emozioni, come la volta che ho girato con una donna artista per quattro ore che non conosceva l'inglese (e con cui corrispondo utilizzando il traduttore su internet). Spesso si arrivava a sorrisi e risate per gli l'incapacità di esprimerci con la parola. Nel supermercato cercavo noccioline, disegnandone una. La gente sbadiglia durante il lavoro perché lavora tanto!
C'è chi dorme qualche minuto durante la pausa pranzo. In un negozio d'arte (con pennelli fantastici) una ragazza mi ha salutato per andare a pranzo, per poì tornare dopo non più di 5 minuti! Giovani massaggiatori bravissimi hanno il retro delle mani rovinato da brutti calli per le lunghe ore del lavoro. Ma la gente esprime soddisfazione e felicità di avere un lavoro. Come dicono sempre i cinesi, ‘siamo troppi!’
E pulizia! Ovunque si guarda puliscono, lucidano, spolverano, e dove sembra pulito, ci ripassano un'altra volta. Dalian, popolazione di due milioni e mezzo, tiene i suoi tanti bagni pubblici (alla turca) puliti.
Nelle cucine dei supermercati, davanti agli occhi dei clienti, portano la mascherina, i guanti, la cuffia per preparare i famosi "dumplings" di pasta ripieno di carne.
E’ tutto uno spettacolo - non sapevo dover puntare la macchina fotografica per prima! Non sempre mi hanno permesso di fotografare tutto, ma di solito le persone a cui ho chiesto tramite gesti me l'ha permesso, anche in situazioni che noi considereremmo imbarazzanti: una donna all'ingresso di un bagno pubblico che ha posato per me, il signore al mio tavolo, utilizzando i bastoncini che non si vergognava a farsi fotografare mentre mangiava, o l'uomo che ha fatto finta di sbloccare la nostra toilette una seconda volta per fare la foto.
Questa ingenuità, che noi abbiamo perso, è bellissima da riscoprire. E fotografare. I cinesi che ho conosciuto a Dalian, e che incontro anche qui in Italia mi insegnano molto. Loro sono fieri di essere cinesi, dicono che la loro situazione nel passato era peggio e guardano il futuro con occhi positivi.
Vogliono conoscere noi e sapere tutto, ma vogliono anche essere apprezzati e giustamente, rispettati. Un amico cinese di Dalian che al momento sta in Italia, crede che la mia mostra "Incontri ravviCINAti: orizzonti orientali" possa aiutare la comunicazione con la Cina. Io spero che questo sia vero.
Io potrei anche vivere in Cina per quanto mi è piaciuta. Le mie fotografie sono molto diversi fra di loro, ma la prossima volta sarebbero di nuovo diversi, perché in Cina c'è davvero molto da vedere, e molto da imparare”.


dal Corriere dell'Umbria

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