L'Arci Pesca Foligno avrebbe voluto incidere a fondo sul paesaggio ambientale del territorio:
"Da anni monitoriamo i corsi d'acqua e denunciamo situazioni di totale allarmismo - spiegano Giuseppe Lucidi e Andrea Garofani, responsabili rispettivamente per Foligno e la Provincia di Perugia - le istituzioni ci hanno abbandonato, la situazione è peggiore rispetto a quella di sette anni fa. A dicembre scade la collaborazione con la Provincia, non lo faremo ma oggi come oggi verrebbe voglia di mollare tutto".Chiedono la sospensione degli attingimenti privati lungo i principali corsi d'acqua, l'istituzione di paratoie mobili, la messa in opera di piccole dighe per alzare temporaneamente il livello d'acqua del Topino ("gli unici che accolgono tale proposta sono gli uomini del Consorzio di Bonifica, tra qualche giorno ne verrà messa una nei pressi del ponte di Viale Firenze") e la predisposizione della polizia provinciale ad occuparsi di tutela ambientale
"dal momento che sono nati per questo, ma oggi vengono mandati soltanto lungo le arterie stradali".Un panorama da brividi quello che Andrea Garofani descrive alla stampa, sottolineando le prepotenze dei privati nei confronti del pubblico:
"In questa situazione di totale trascuratezza che cosa hanno pensato di fare le istituzioni politiche? Nulla, se non permettere ai privati di sfruttare l'ultima riserva di acqua a disposizione, parliamo naturalmente del Rio Fergia. La crisi idrica è lampante. In questi giorni il livello dei fiumi è allarmante, ma il fatto è che le vera crisi idrica la vivremo tra ottobre e novembre".Il vero nodo da sciogliere secondo l'Arci Pesca è quello dell'abuso degli attingimenti:
"Da Vescia a Belfiore sono a decine i tubi piazzati per attingere - ribadisce Garofani - non ci risulta che in quel luogo ci siano concessioni, ma anche se ce ne fossero bisogna capire che i prelievi vanno fatti ad orari limitati mentre oggi la gente fa quello che vuole. Hai un frigo da buttare o un animale morto? Gettarli entrambi sul Topino è la prassi".Menotre e Clitunno non sembrano stare meglio. Per il primo si chiede una verifica sull'effettivo vantaggio delle centraline, il secondo è stato oggetto di un'accurata analisi grazie alla collaborazione con l'Arpa.
"Abbiamo preso una barca monitorando scarichi abusivi, fanghi ed appropriazione degli argini". Da questa ricerca ne è nato un libro con risultati spesso allarmanti. "Aspettavamo una risposta dalle istituzioni - spiega Giuseppe Lucidi dell'Arci Pesca Foligno - invece si è preso atto della ricerca e lì si è chiuso il discorso. Nel frattempo nelle sagre si parla di ecofeste ed il Sindaco fa lezione di raccolta differenziata. Poi però sugli scarichi abusivi non si intravede neanche un emendamento "
Stefano Andrioladal Corriere dell'Umbria
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