martedì 16 settembre 2008

La fiera di Santo Manno

Un cielo limpido e un'aria fresca (che nel pomeriggio hanno tuttavia dovuto cedere il campo alla pioggia) hanno accolto ieri mattina la tradizionale fiera di Santo Manno.
Un evento atteso da molti, ma che quest'anno si è spostato dal 14 al 15 settembre per chiudersi poi questa sera.
Insomma, invece di iniziare domenica, ha aperto i battenti ieri mattina fra le lamentele di molti degli operatori commerciali presenti che non hanno condiviso questo spostamento
"sia perché con i clienti si crea una fidelizzazione anche legata alle date, sia anche perché la domenica come tutti i giorni festivi si arriva a vendere il doppio se non addirittura il triplo degli altri giorni."
Dunque, anche quest'anno una fiera all'insegna delle polemiche e dello scontento generale:
"La gente c'è, cammina fra i vari banchi espositivi, guarda e chiede i prezzi ma solo in pochi comprano - afferma Nicoletta Tomassini, che vende le tradizionali cipolle di Cannara - un tempo, i clienti venivano da noi per portar via chili di cipolle.
Adesso, invece, comprano soprattutto le persone di una certa età e al massimo prendono mezzo chilo di cipolle.
A volte i giovani comprano una piccola treccia di cipolline da regalare alla mamma o alla nonna. Decisamente non è più come una volta e ci siamo adattati a fare confezioni più piccole."
D'altronde, secondo Angelo, un ambulante che vende panini, piadine e bibite in giro per tutto il centro Italia,
"la fiera di Foligno soffre a causa di un grande problema: la dislocazione andrebbe rivista - spiega - i nostri banchi dovrebbero essere situati lungo la strada e messi più vicini e uno di seguito all'altro senza interruzione, mentre in quest'area dove ci troviamo adesso dovrebbe essere lasciato il parcheggio per i clienti."
E la pensa esattamente allo stesso modo anche una ambulante di preziosi e bigiotteria, Franca Nalli che parla di fiera
"snaturata da quando è stata spostata dalla strada che conduceva al centro a questo parcheggio - afferma - un tempo, per noi che giriamo tutto il centro Italia, rappresentava una delle fiere più fruttuose, oggi invece stiamo seriamente pensando di non tornare più.
É una fiera dispersiva, distribuita male e con troppo spazi vuoti. Dove ci troviamo noi dovrebbe esserci il parcheggio e noi dovremmo stare meglio dislocati lungo la strada che porta verso il centro in modo tale che la gente possa seguire un percorso ben preciso e sensato con la possibilità di arrivare in centro."
Sulla stessa linea anche Mario Lillocci, che vende utensili di vario tipo:
"Non siamo soddisfatti di come sta andando - dice - siamo consapevoli che ci sono difficoltà economiche generali ma questa fiera è messa proprio male."
Ad osservare bene, la gente c'è e passeggia serena fra i vari banchi espositivi ma a sentire i commercianti sembra proprio che siano veramente poche le persone che comprano e in ogni caso anche chi compra sta attento a spendere poco.
"D'altronde - sottolinea Silvano della ditta Bambù Suasa per la vendita di oggetti in legno e vimini - la gente ha ormai sostituito l'acquisto in fiera con quello ai grandi supermercati dove trova tutto anche sottocosto.
L'evento fieristico in generale sta perdendo molto e il motivo è soprattutto la grande crisi economica che ha colpito tutto il paese, nessuno escluso"
Maura Donati
dal Corriere dell'Umbria Martedì 16 Settembre 2008

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