A scendere in campo accanto a gran parte dei circa ottanta lavoratori dell'azienda pronti a lottare per tutelare il proprio posto di lavoro, ieri mattina erano presenti anche i rappresentanti delle tre associazioni sindacali Francesco Giannini della Fiom-Cgil, Adolfo Pierotti della Fim-Cisl e Umbro Conti della Uilm-Uil.
Gli incontri organizzati in passato fra i sindacati e la proprietà avevano fatto ben sperare su un possibile rilancio aziendale
"ma le cose sono andate in maniera ben diversa - spiegano i tre sindacalisti - da anni si attende un percorso di ristrutturazione capace di ridare nuovo slancio a dei prodotti aziendali che non sono più competitivi sul mercato e che lentamente hanno messo in crisi questa importante realtà produttiva.I sindacati come anche gli impiegati della Rapanelli chiedono espressamente "maggior determinazione" da parte dell'azienda e
Era stata prospettata una fase di ricapitalizzazione, rilancio e maggior competitività, ma la situazione è rimasta pressoché stabile.
Gli investimenti non sono stati fatti e non si vedono reali prospettive di sviluppo. Se non verranno presi provvedimenti nel più breve tempo possibile, non solo potrà esserci il rischio di mettere in mezzo alla strada intere famiglie, ma anche quello di perdere una delle aziende più importanti e storiche del territorio."
"l'impegno a favore di un piano di rilancio che produca una riqualificazione generale e il mantenimento della produzione e dei posti di lavoro."Proprio ieri era il giorno di paga
"ma gli stipendi non sono arrivati e non siamo molto ottimisti sul fatto che possano arrivare entro breve - sottolineano i sindacalisti - i lavoratori sono preoccupati e la situazione che si sta palesando è evidentemente rischiosa se non si prendono provvedimenti entro breve.Ma la battaglia non è finita e anche per questa mattina è previsto uno sciopero di un'ora.
Quello che chiediamo è un rilancio sul fronte delle tecnologie come anche su quello delle risorse umane mantenendo sempre e comunque le garanzie ai lavoratori."
"Siamo pronti ad andare avanti - concludono i tre sindacalisti - anche perché l'azienda è disposta a collaborare e sempre più impiegati partecipano attivamente alla vicenda".
Maura Donati
dal Corriere dell'Umbria Venerdì 12 Settembre 2008
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