In fondo è una sorta di risarcimento morale dovuto ad un figlio illustre della città di cui non c'è più neppure la tomba, scomparsa insieme all'antica chiesa di Santa Maria Maddalena.
Ma di certo mai dimenticato. Da ieri il nome di Giuseppe Piermarini - l'imperial regio architetto padre del Teatro alla Scala di Milano nonché abile "restauratore" della cattedrale di San Feliciano di Foligno - campeggia all'ingresso del Duomo.
Una specie di firma postuma per quel che ha saputo lasciare alla sua città natìa. L'iniziativa è stata della Pro Foligno e della sua presidente Ambra Cenci, che in tal modo hanno coronato una serie di eventi promossi per celebrare il bicentenario della morte del Piermarini e per tramandarne con enfasi la memoria alle future generazioni.
Quello di ieri non era un giorno qualunque: l'architetto è infatti morto il 18 febbraio 1808 e nella ricorrenza è stato tolto il velo alla lapide di marmo che riporta tra l'altro una frase dell'architetto Luigi Vanvitelli, cui si devono gli iniziali disegni per la "restaurazione" del Duomo folignate, poi ripresi dopo la sua morte dal Piermarini e portati a compimento.
Il risultato è quello che ancora oggi si può vedere nella cattedrale di San Feliciano. Alla cerimonia sono intervenuti tra gli altri il vicario generale della Diocesi di Foligno, monsignor Giuseppe Bertini, il dirigente dell'Area Cultura del Comune di Foligno Piero Lai, la presidente dell'associazione Orfini Numeister Rita Fanelli Marini e il generale Arnaldo Ceccato.
Sulla lapide si legge: "Nel bicentenario della morte/ dell'illustre concittadino/ Giuseppe Piermarini/ (1808-2008)/ imperial regio architetto che da Milano il 22 giugno 1773 accettò l'incarico per 'la restaurazione della insigne catedrale di Foligno'/ Diocesi di Foligno/ Comune di Foligno/ Cassa di Risparmio di Foligno/ Pro Foligno/ Q.m.p.
18 febbraio 2009/ '...al mio signor Giuseppe Piermarini/ è conferito dell'occorrente/ per la fabrica di cotesta Cattedrale/ Napoli 14 gennaio 1772/ dev.mo e obblig.mo serv.re/ Luigi Vanvitelli".
Il ricordo marmoreo è stato posizionato all'ingresso della facciata secondaria della cattedrale, in uno spazio determinatosi per effetto del rivestimento interno operato dal Piermarini allo scopo di dare un assetto neoclassico all'aula del duomo.
Per Monsignor Bertini, che ha voluto ringraziare la Pro Foligno per le tante iniziative che vedono proprio il duomo al centro dell'attenzione, si è trattato di "un momento importante perché rende omaggio all'autore di un prezioso recupero, condotto con notevole armonia e lo rende imperituro alle generazioni future".
Oggi di fatto il Duomo è caratterizzato da quelle semplicità e razionalità che furono proprie dello stile del Piermarini e che, come ha sottolineato Ambra Cenci, caratterizzarono anche la sua vita, lui che si proclamava "mastro artigiano" pur essendo l'imperial regio architetto.
Da parte sua, Piero Lai ha ricordato come la Biblioteca comunale di Foligno custodisca seicento disegni originali del Piermarini, una raccolta unica al mondo oggi consultabile anche via internet.
Un ringraziamento è andato anche ai mastri scalpellini dell'Agenzia Diotallevi che hanno realizzato la lapide apposta in duomo
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