e i primi del III secolo a.C., entrò a far parte del territorio romano: se ne ha la conferma dalla costruzione della grande arteria stradale Flaminia, voluta dal console Caio Flaminio nel 177a.C..
La Nuceria romana viene ricordata per la sua produzione di vasi di legno da Strabone (63a.C.- 24d.C.) nelle "Memorie geografiche", il trattato di geografia più prezioso che ci sia pervenuto dall'antichità.
Quando i barbari mossero verso Roma lungo la Flaminia, Nuceria dovette soccombere e spostare il suo insediamento dalla Flaminia al colle, dove sorgerà la città medioevale e dove si trova ancora oggi il centro storico della città. I secoli V e VI d.C. furono densi di crisi e sconfitte: nel 410 d.C.
i Visigoti di Alarico presero Roma e ridussero Nocera in rovina. La successiva presenza dei Longobardi fu particolarmente importante, come dimostra la ricca necropoli del Portone: Nocera venne eretta ad arimannia (terra distribuita a militari), poi a gastaldato (terra affidata ad un amministratore del re) ed infine, nel IX secolo, divenne una contea del Ducato di Spoleto.
Nel 1160 si organizzò in Libero Comune, ma sopravvisse come tale solo fino al 1202, quando venne sottomessa a Perugia.
Nel 1248 la lotta fra la guelfa Perugia e la ghibellina Foligno portò alla distruzione di Nocera per mano delle truppe di Federico II.
Il colle si circondò di mura difensive e assunse l'aspetto che attualmente conserva.
Dal 1392 al 1439 divenne Vicaria dei Trinci di Foligno e dal 1439 fu amministrata dallo Stato Pontificio. Nel 1860 la città fu annessa allo Stato italiano. Non più importante sotto un profilo politico, dal XVI al XIX secolo Nocera godette di buona rinomanza grazie allo sfruttamento delle sue sorgenti minerali e all'impianto del complesso termale di Bagni.
Dopo l'assestamento nei primi anni del secolo Xix, l'alternarsi delle fazioni politiche vide l'affermazione delle forza socialiste, fino all'avvento del fascismo.
Successivamente Nocera conobbe un periodo di impoverimento sia sotto il profilo politico che amministrativo, che causò una forte migrazione verso le Americhe e il Centro Europa.
Durante l'occupazione nazi-fascista dell'Italia, anche Nocera fu colpita dal passaggio del fronte fra gli anni 1943-1944.
La Resistenza trovò un ambiente favorevole e si estese sulle montagne, dove sono cadute numerose vittime, come nell'eccidio di Collecroce. Nel corso del tempo, il paese si è esteso, travalicando la cinta muraria medievale; l'economia rispecchia quella di un territorio di antiche tradizioni agricole, ma con stimoli per la piccola industria artigiana, anche con alcuni impianti di notevoli dimensioni. Una grave ferita è stata inferta alla città ed al suo sviluppo dal sisma del 1997, da cui oggi si sta riprendendo.
Fonte: Comune di Nocera Umbra
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