[…] la Caritas diocesana ha presentato il bilancio di due anni di attività. Un bilancio che evidenzia un'esponenziale crescita delle povertà nella diocesi: di gente che continuamente si rivolge al Centro di ascolto per avere un sussidio. Una situazione difficile, ha detto il responsabile Mauro Masciotti, che viene affrontata quotidianamente con amore dai tanti volontari che prestano la loro missione per aiutare i più bisognosi. E il problema principale del disagio è la mancanza di un lavoro.
Nel 2010 i disoccupati che si sono rivolti alla Caritas hanno raggiunto l'86,3% mentre lo scorso anno la cifra è schizzata al 92,5%. Il calo dell'occupazione fa aumentare i problemi legati al reddito: nel 2010 i senza reddito sono stati l'89,5%, mentre nel 2011 il 94%.
É aumentata anche l'affluenza alla mensa che è aperta giornalmente tutto l'anno: complessivamente nei due anni c'è stata un'affluenza di 23.858 persone di cui 10.235 italiani. Rispetto al 2010, lo scorso anno le utenze sono calate ma questo non denota una diminuzione della povertà ma un aumento dell'assistenza diretta di molte famiglie da parte del Centro di ascolto tramite la fornitura di viveri e sussidi. La raccolta e la distribuzione di vestiario è una delle opere più consolidate della Caritas ed è gestito da trenta volontari. Nel 2010 sono state servite 2.707 persone, circa 100 in più dell'anno precedente, mentre nel 2011 hanno usufruito del vestiario 3.400 persone con un incremento di 700 unità.
La Caritas ha anche attivato la "Fattoria solidale", nella residenza dell'Opera Pia Castori, inaugurata a luglio dello scorso anno, dove vengono coltivati lenticchie, patate, pomodori, zucchine e altri prodotti della terra. Un altro capitolo è dedicato agli aiuti finalizzati al pagamento di rate di affitto, utenze primarie, generi alimentari e medicinali nei confronti di famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese. Ma la Caritas non è solo questo perché è impegnata anche su altri fronti come quello del progetto "Adotta una famiglia", che consiste nella donazione libera e anonima di un contributo economico o alimentare per chi è in maggiori difficoltà. Ma ci sono anche altri programmi come il sostegno psicologico, l'assistenza legale, l'accoglienza dei profughi e il "Prestito della speranza".
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